8 dicembre

tra 8 dicembre e pacchetto sicurezza

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Mentre in Francia la “gente” è stufa di lavorare per rimanere povera, qui si chiede ancora “lavoro”… Sì ma lavoro per che cosa?

Sempre in vista dell’8 dicembre, giornata internazionale contro le grandi opere inutili e imposte, e per la difesa del pianeta, siamo andati a toccare e ritoccare alcuni punti.

Corporazioni, industriali e padronato vario non vogliono perdere il grande affare del tav. Si giustificano dicendo che c’è bisogno di lavoro. Ma se, come abbiamo sempre detto, c’è lavoro e lavoro, e non tutto è giustificabile, noi aggiungiamo: ma a cosa serve un lavoro se poi, comunque non basta per vivere, come in Francia stanno dicendo i gilè gialli?

E a chi lavora, non suona strano che di colpo tutti i padroni, seduti nei loro begli uffici, si preoccupino di noi?

Approvazione del decreto Salvini

Niente paura, cari no tav, adesso il blocco stradale sarà duramente represso, ma, ve lo assicuriamo, la prossima volta staremo  noi 5 stelle davanti le barricate. Grazie per averci votato, noi sì che facciamo i vostri interessi, ricordatevene la prossima volta!

Intellettuali

Siamo in Italia, dove lo status di intellettuale mette al riparo da ogni cosa. Ce ne stiamo qui, nel nostro limbo, senza prendere parte a queste quisquilie che agitano il popolino. Noi abbiamo editori, tv e giornali a cui rendere conto… il tav non è affar nostro… Al massimo verremo a qualche festival!

Donne no tav

Oggi conferenza stampa delle donne no tav, per lanciare il corteo dell’8 ma anche per rispondere a chi, pattinando nella sinistra istituzionale in cerca di voti, ha incontrato le sinistre padrone “sì tav”. Non basta essere donne se ce la si fa con padroni e i loro interessi. In tempi di quote rosa ricordiamo che non basta essere donna per distinguersi dal sistema patriarcale…

In vista dell’8 dicembre. Riflessioni su tav, no tav e movimento


A giovedì prossimo!

 

sì tav

In vista dell’8 dicembre. Riflessioni su tav, no tav e movimento

Sì tav: quante cose da dire! E il movimento no tav che fa?
La trasmissione del 22 novembre in podcast
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Sì tav, lavoro e rendita

La manifestazione del 10 Novembre in piazza castello a Torino dice sì tav e sì lavoro. Ma le cosiddette “madamin” sono tutte manager in carriera, legate a precisi gruppi di interesse. Si è parlato tanto del ritorno della borghesia, e le organizzatrici della manifestazioni lo rivendicano. Gente capace, secondo loro, di “una sana laboriosità, unita a libera iniziativa e competenze specifiche”. Sono “coloro che possiedono i mezzi di produzione”. Tutta lì la differenza. Se vuoi puoi, ma solo se “hai”. Se “non hai”, niente “libera iniziativa”, niente “competenze specifiche”, niente rendita. Vendi le tue ore per pochi spiccioli, paga rendite immobiliari a banche e proprietari di case ed edifici.

Classe dirigente

Forse a preoccuparsi tanto è una “classe dirigente” (mai termine fu più appropriato) che finalmente ha trovato chi incolpare della perdita di controllo sui processi economici. Povera piccola borghesia proprietaria sabauda. Ha venduto tutte le proprietà e mantenuto solo dei “miseri” brand (e di questo si occupano le nostre manager con i loro brand identity, brand strategy, copywriting, verbal identity, brand strategy design e via fuffonando), per scaricare sulle classi “senza libera iniziativa” e “senza specifiche competenze” il tracollo delle loro aziende. Ricordiamolo: a fine anni ’90, venduti i macchinari per la produzione all’estero e trasformate le imprese in “real estate”, i cari imprenditori hanno trasformato i capannoni in cubature immobiliari vendute, grazie alle banche, alle classi popolari, agli inferiori (quelli che non avendo i mezzi di produzione, non possono permettersi la “libera iniziativa” prerogativa dei “borghesi”). Poi la bolla immobiliare è finita, loro si son tenuti i soldi e gli altri i mutui. O gli immobili che però adesso valgono la metà.

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sì tav

“sì tav”, dalle passerelle alle piazze

Dietro alla parola sì tav i gruppi di interesse tentano di coagulare il fronte anti-Appendino
Potete ascoltare gli aggiornamenti nel podcast audio o leggere il riassunto qui di seguito
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scarica “sì tav” in piazza

Per sabato 10 i gruppi di potere imprenditoriale e politico tentano di riprendere in mano il controllo dei palazzi comunali, chiamando a raccolta la cittadinanza. A battezzare l’operazione Giachino, vecchio volto della politica e dell’imprenditoria, insieme a “nuove” figure femminili che ben sanno manovrare la propaganda social-mediatica. Con il sì tav si fruga il fondo del barile, dall’opposizione alla ZTL, alla questione sicurezza (con le organizzazione neofasciste che già hanno aderito), ai benefici del Tav Torino Lione per gli ipovedenti. Sarà una nuova “marcia dei 40 mila”, come qualcuno vagheggia?

Il movimento No Tav rilancia con la manifestazione dell’8 dicembre che, su scala nazionale, porterà alla mobilitazione le forze dei territori. E’ ora di rilanciare l’opposizione al Tav, ma soprattutto al “suo mondo”. Un mondo di speculazione, banche e indebitamento. Un mondo di malaffare, regalie e clientelismo. Ma anche un mondo che vede nell’esaurimento delle risorse e nella continua distruzione della terra in cui viviamo un “progresso”. Che vede nel commercio globale un chimera di arricchimento, salvo poi prendersela con “i cinesi” o chi per essi “invadono” il mercato, che per “competere sul mercato” abbassano il costo della manodopera e poi piangono di non avere infrastrutture.

Tanti temi che sarebbero da approfondire e da porre sul piatto oltre la famosa “costi-benefici”. Non staremo ad aspettare quel poco o nulla che farà il “governo del cambiamento”. La posta in gioco è molto, molto più alta che far quadrare i conti di questa “piccola” linea.  E come movimento, la responsabilità è anche verso chi, dal Tap al terzo valico, sono già stati sacrificati dall’alleanza di governo.

Gap: solidarietà per i solidali!

Si svolge oggi l’udienza per i fatti di Claviere, quando i “nemici delle frontiere” sfondarono l’esiguo cordone di polizia francese alla frontiera e debordò nel territorio nazionale d’oltralpe. La manifestazione che rivendicava la libertà di passaggio, la solidarietà verso chi non ha un foglio di carta in tasca, l’ostilità verso nazionalismi e razzismi.

Al telefono con noi una persona presente all’udienza

prima udienza a Gap, collegamento telefonico

Pacchetto sicurezza: il blocco stradale

Leggiamo e commentiamo un articolo, a firma dell’avvocato Claudio Novaro di Torino, che ripercorre l’istituzione del provvedimento e ne fa un’analisi politica, spiegando motivazioni e ordinamenti del legislatore

Lo trovate per esteso qui blocco stradale nel decreto salvini, pubblicato anche da notav.info.

il politichese cambia, le promesse restano… e resteranno!

pacchetto sicurezza

“chi voterà il pacchetto sicurezza qui non sarà più il benvenuto”

Pacchetto sicurezza e non solo Tav: prese di posizione sempre più nette contro il governo
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scarica pacchetto sicurezza, mobilitazioni e migranti

Trasmissione di giovedì primo novembre:  i contenuti

Almese: incontro sulle conseguenze del pacchetto sicurezza sui migranti e su chi rivendica la “buona accoglienza”, cioè amministrazioni pubbliche, cooperative e associazioni di sostegno.

Piccolo focus tecnico su quali saranno le trasformazioni dei permessi (umanitari, lavorativi, di asilo) e degli stanziamenti alle strutture di “gestione”.

Questione che sicuramente ha diverse letture, da ovunque la si veda. Quello che è sicuro è che il pacchetto sicurezza è ancora una volta più criminogeno. Illegalizza di fatto fasce ancora maggiori di soggetti che non potranno più accedere a quei minimi diritti che la già cattiva normativa precedente garantiva. Creare persone illegali per decreto non è cosa nuova dalla lontana istituzione (di centrosinistra) del reato di clandestinità. Sicuramente serve a fini elettorali e di miglio

Pacchetto sicurezza e non solo Tav: prese di posizione sempre più nette contro il governo

re sfruttamento lavorale, ma anche il taglio dei fondi a cooperative e simili ha un risvolto politico-clientelare, tanto quanto lo è il contrario.

Quello che è da segnalare è che, finalmente, anche parte di quel movimento che nei 5 stelle aveva creduto, finalmente si sta ricredendo, non solo sulla questione tav, ma anche su altre questioni, non ultima questa, sulla criminalizzazione e sui respingimenti.

Costi-benefici e sospensione dell’opera

Grande canea per la simbolica votazione del consiglio comunale di Torino riguardo il no all’opera, che riguarda comunque il gpacchetto sicurezzaoverno. Governo che sempre tentenna e che, sulla questione, lascia trapelare che l’unico suo interesse, al pari di tutti gli

Pacchetto sicurezza e non solo Tav: prese di posizione sempre più nette contro il governo

altri partiti, è non perdere la poca credibilità rimasta rimangiandosi la rivalutazione del Tav Torino-Lione.

Già, se non fosse per questo il dietrofront sarebbe assicurato come per Tap, Terzo valico, Trivelle nell’Adriatico e simili. La migliore delle ipotesi vede come prospettiva quella di una temporanea sospensione del tunnel di base per qualche anno. Passata l’acqua sotto i ponti, e con un altro governo che presto o tardi arriverà, starà a loro riprendere i lavori.

Ma altre ipotesi si fanno largo, cioè quella di lasciare intatto il progetto del tunnel di base e sospendere (non eliminare davvero), la stazione internazionale di Susa, il raddoppio della tratta nazionale e il tunnel sotto la collina morenica.

Mobilitazione nazionale

Tutto ciò porta a una presa di consapevolezza e nella proposta, a partire dai territori e dai movimenti, di costruire un percorso nazionale. Percorso contro il governo e le grandi opere ma si spera anche contro le il pacchetto sicurezza e i cosiddetti “migranti”. Per l’8 dicembre i vari movimenti che già si sono visti a Venezia e a Firenze si impegnano a costruire iniziative “a casa loro”. Ci saranno altri incontri, sia da noi a Venaus che altrove, per arrivare a una mobilitazione territoriale prima e poi, in primavera, ad una unitaria nazionale  a Roma.

A settimana prossima

 

 pacchetto sicurezza

Magia al popolo! Il segreto del Rocciamelone e il potere del fantastico

Magia al popolo!

Con questo slogan Mariano Tomatis, scrittore e prestigiatore, rivendica un funzione rivoluzionaria, ossia che può aiutarci a immaginare un diverso presente, della magia.

Lontano dalla funzione conservatrice, che vuole uno spettatore inerte, succube di un mago, possessore di segreti e capacità sovrannaturali, ci racconta i perché della riedizione di un antico testo.

Roc Maol e Mompantero, intrigante testo di Matilde Dell’Oro Hermil, libro centenario che passa da misteriosi e originali abitanti di montagna e di magiche presenze, come i Giacu della Clarea, ad osservazioni razziste e suprematiste, che pochi anni dopo presero forma sotto il nazismo. Cosa possiamo salvare e recuperare dal mondo del magico? E dalla tradizione? E di cosa dobbiamo disfarci definitivamente?

Un anticipo dell’incontro che si terrà domenica pomeriggio, all’Associazione Culturale Clapìe, Frazione Cels Morliere, ore 16:00
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Un assaggio di magia rivoluzionaria? Ecco qui!

magia al popolo!

magia al popolo!

critical mass

Critical mass, largo alle bici: i fattorini in strada per protesta

Il mondo del food delivery, la consegna di cibo a domicilio, è la nuova frontiera dei lavori precari e a cottimo

Controllati dagli algoritmi, dipendenti da immateriali piattaforme web, considerati lavoratori autonomi ma che di “autonomo” non hanno niente.
Sono i fattorini in bicicletta delle multinazionali tipo Foodora, Deliveroo, Glovo, Justeat, Ubereats.

Considerato un lavoretto per ragazzi, è diventato il piano di sperimentazione di lavoro senza fabbrica, senza strutture, senza tutele. Tantissima pubblicità e paga poca.

Immergiamoci per un attimo in questo mondo, che di nuovo ha solo gli informatici meccanismi di sfruttamento, perché domani potrebbero essere estese a tanti altri.

Con buona pace di chi, Ministro del lavoro o sindacati, usano la vicenda come teatrino di rappresentanza.
Nel frattempo i fattorini si organizzano in assemblea e decidono come fare le proprie rivendicazioni. Incidenti, infortuni, costi scaricati sui lavoratori, classifica dei dei riders più flessibili, turni che non arrivano…

E noi cosa possiamo fare?

Innanzitutto non ordinare cibo attraverso la piattaforma, venerdì e ogni giorno di mobilitazione. E partecipare venerdì al raduno in bici (critical mass) che percorrerà le strade di Torino, venerdì alle 16

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#rideronthestorm #criticalmass #strike #foodora #deliveroo #glovo #ubereats

riders

riders on the storm

Trasmissione di giovedì 25 ottobre
Riders in agitazione: i fattorini del cibo si mobilitano con le loro bici mobilitazione in occasione dello sciopero generale di venerdì
Richieste di condanna per i blocchi del 2013, contro l’arrivo della talpa del tunnel esplorativo di Chiomonte
Violazione collettiva del foglio di via da Chiomonte
Solidarietà e Turi Vaccaro, detenuto pacifista per le sue azioni contro il Muos
Claviere e Saluzzo, la situazione dei migranti in frontiera e nei campi
Rocciamelone magico: tra tradizione e rottura del possibile, con Mariano Tomatis

ascolta l’audio completo:

[audio:2018-10-25-Radionotav.mp3]

scarica “riders on the storm”,la trasmissione del 25 Ottobre

#rideronthestorm #criticalmass #strike #foodora #deliveroo #glovo #ubereats #notav #NoMuos #mesmer #Claviere #migranti

Chi specula sui migranti? Note su “la busiarda”

Secondo La Stampa (meglio nota come “la busiarda”) al rifugio autogestito chez jesus “i no borders si facevano pagare per tutto: per il cibo, per dormire, e per le indicazioni sui sentieri meno pericolosi per arrivare in Francia”. Ricordiamo le tante iniziative di solidarietà (cene, pizzate, raccolta scarpe, indumenti, cibarie, ricariche telefoniche) organizzate in Val di Susa o a Torino, che in questi mesi hanno sostenuto il rifugio. Non tutti speculano sui migranti, ma molti sì: i fornitori dei centri di espulsione o di “accoglienza”, le “associazioni umanitarie”, le cooperative che gestiscono i centri, i “passeurs” e le imprese italiane che usano manodopera gratuita pagata dai programmi di integrazione, i piccoli e grandi agricoltori che sfruttano i raccoglitori, senza o con il ricatto di perdere il permesso di soggiorno, i caporali e i governi di tutti i colori, sempre bisognosi di qualche paura da fomentare per farsene spaventapasseri. Cinque Stelle e Lega oggi, centro sinistra e centro destra ieri e ieri l’altro… ed infine i giornali, che sul filone “migranti” imbrattano pagine e pagine con i loro giornalisti in cerca di qualche click. Solidarietà al rifugio autogestito.
Redazione radionotav

giovedì 18 ottobre

Poveri cristi? Radionotav di giovedì 18 ottobre

Registrazione di giovedì 18 ottobre
Migranti cattivi o migranti buoni? “Poveri cristi”, “ingenui” o viaggiatori determinati?

Ne abbiamo parlato con un amico “in viaggio” che ci racconta delle buone intenzioni, ma anche dell’eurocentrismo di chi “tende la mano”, con buone intenzioni ma con un carico inconsapevole di suprematismo, bianco e occidentale.

Estrattivismo

Al telefono con noi Sandro Moiso, con un resoconto del workshop internazionale su estrattivismo e territori in lotta tenutosi in terre no tap. Un incontro di più giorni riassunto qui su carmilla on line. In attesa di un libricino con tutti gli interventi.

Movimento no tav

Ieri sera coordinamento dei comitati: un piccolo riassunto tra iniziative a breve (fogli di via e avvisi orali), mobilitazioni nazionali in costruzione e questione migranti. Qualche parola su storia e uso sempre maggiore di queste misure restrittive “light”, e la loro diffusione.

Claviere

Un collegamento telefonico sulla situazione dopo gli sgomberi del rifugio e degli accampamenti, le mosse della prefettura e i nuovi spazi istituzionali aperti. Con una riflessione generale sulle politiche del governo, governo cui il movimento no tav ha dato molti voti.

 
[audio:2018-10-18-radionotav.mp3]

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