Il mondo del food delivery, la consegna di cibo a domicilio, è la nuova frontiera dei lavori precari e a cottimo
Controllati dagli algoritmi, dipendenti da immateriali piattaforme web, considerati lavoratori autonomi ma che di “autonomo” non hanno niente.
Sono i fattorini in bicicletta delle multinazionali tipo Foodora, Deliveroo, Glovo, Justeat, Ubereats.
Considerato un lavoretto per ragazzi, è diventato il piano di sperimentazione di lavoro senza fabbrica, senza strutture, senza tutele. Tantissima pubblicità e paga poca.
Immergiamoci per un attimo in questo mondo, che di nuovo ha solo gli informatici meccanismi di sfruttamento, perché domani potrebbero essere estese a tanti altri.
Con buona pace di chi, Ministro del lavoro o sindacati, usano la vicenda come teatrino di rappresentanza.
Nel frattempo i fattorini si organizzano in assemblea e decidono come fare le proprie rivendicazioni. Incidenti, infortuni, costi scaricati sui lavoratori, classifica dei dei riders più flessibili, turni che non arrivano…
E noi cosa possiamo fare?
Innanzitutto non ordinare cibo attraverso la piattaforma, venerdì e ogni giorno di mobilitazione. E partecipare venerdì al raduno in bici (critical mass) che percorrerà le strade di Torino, venerdì alle 16
[audio:2018-10-25-riders-the-storm.mp3]scarica critical mass del food delivery
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