Secondo La Stampa (meglio nota come “la busiarda”) al rifugio autogestito chez jesus “i no borders si facevano pagare per tutto: per il cibo, per dormire, e per le indicazioni sui sentieri meno pericolosi per arrivare in Francia”. Ricordiamo le tante iniziative di solidarietà (cene, pizzate, raccolta scarpe, indumenti, cibarie, ricariche telefoniche) organizzate in Val di Susa o a Torino, che in questi mesi hanno sostenuto il rifugio. Non tutti speculano sui migranti, ma molti sì: i fornitori dei centri di espulsione o di “accoglienza”, le “associazioni umanitarie”, le cooperative che gestiscono i centri, i “passeurs” e le imprese italiane che usano manodopera gratuita pagata dai programmi di integrazione, i piccoli e grandi agricoltori che sfruttano i raccoglitori, senza o con il ricatto di perdere il permesso di soggiorno, i caporali e i governi di tutti i colori, sempre bisognosi di qualche paura da fomentare per farsene spaventapasseri. Cinque Stelle e Lega oggi, centro sinistra e centro destra ieri e ieri l’altro… ed infine i giornali, che sul filone “migranti” imbrattano pagine e pagine con i loro giornalisti in cerca di qualche click. Solidarietà al rifugio autogestito.
Redazione radionotav