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Chi specula sui migranti? Note su “la busiarda”

Secondo La Stampa (meglio nota come “la busiarda”) al rifugio autogestito chez jesus “i no borders si facevano pagare per tutto: per il cibo, per dormire, e per le indicazioni sui sentieri meno pericolosi per arrivare in Francia”. Ricordiamo le tante iniziative di solidarietà (cene, pizzate, raccolta scarpe, indumenti, cibarie, ricariche telefoniche) organizzate in Val di Susa o a Torino, che in questi mesi hanno sostenuto il rifugio. Non tutti speculano sui migranti, ma molti sì: i fornitori dei centri di espulsione o di “accoglienza”, le “associazioni umanitarie”, le cooperative che gestiscono i centri, i “passeurs” e le imprese italiane che usano manodopera gratuita pagata dai programmi di integrazione, i piccoli e grandi agricoltori che sfruttano i raccoglitori, senza o con il ricatto di perdere il permesso di soggiorno, i caporali e i governi di tutti i colori, sempre bisognosi di qualche paura da fomentare per farsene spaventapasseri. Cinque Stelle e Lega oggi, centro sinistra e centro destra ieri e ieri l’altro… ed infine i giornali, che sul filone “migranti” imbrattano pagine e pagine con i loro giornalisti in cerca di qualche click. Solidarietà al rifugio autogestito.
Redazione radionotav

sgombero di chez jesus

Sgombero di Chez Jesus, il rifugio autogestito di Claviere

Sgombero di Chez Jesus

E’ in corso da stamattina dalle 7 lo sgombero del rifugio occupato sotto la chiesa di Claviere, punto di riferimento per chi tenta di attraversare la frontiera Italia-Francia. Per rimanere aggiornati seguite radio blackout 105.250

Qui trovate dei “racconti di frontiera” che descrivono le attività quotidiane del rifugio viste da un solidale di passaggio.

giovedì 30 agosto

giovedì 30 agosto, la trasmissione intera in podcast

Ed ecco per voi puntuale la trasmissione settimanale di giovedì 30 agosto 2018, scaricabile e riascoltabile ovunque voi siate!

(in copertina la foto di alcuni infiltrati violenti nel movimento)

Contenuti:

Ieri secondo coordinamento dei Comitati per valutare le iniziative autunnali. Tra le più urgenti, la possibilità concreta, legalmente possibile e attualissima di un allargamento del cantiere di Chiomonte verso Giaglione. L’appalto di posizionamento delle reti affidato alla segusina F2 può essere realizzato in qualsiasi momento. Molti hanno fatto notare l’urgenza di aumentare il monitoraggio della Clarea.

L’allargamento

Un approfondimento sull’allargamento. Oltre ai costi, abbiamo parlato con Monica dei dispositivi di sicurezza in arrivo. Telecamere termiche ad attivazione automatica, con microfoni orientabili e stima delle intenzioni, amichevoli o meno, delle persone che sopraggiungono!

Inoltre ai cancelli nuovi dispositivi di riconoscimento e rilevamento, che si aggiungeranno all’infallibile lavoro dei portinai in divisa.

Infiltrati violenti?

Tra una notizia e l’altra, ricordando i famosi vetri antiproiettile del tribunale di Torino, infranti coi sassi nel ’98 dopo la morte di Sole e Baleno, ci sia permessa una battuta su presunti infiltrati violenti nel movimento: chi agita questi spettri probabilmente non sa di cosa parla. Un redattore che ha scontato la condanna per uno dei presunti atti violenti da parte dei no tav puntualizza la piena coscienza e responsabilità sui fatti che gli sono stati imputati. Nessuna infiltrazione né nessuna strumentalizzazione. Ognuno semplicemente dà il suo piccolo contributo. Agitare questi spettri invece sì che crea ombre e sospetti, attivando quella macchina del fango che tanto lamentiamo. Consigliamo nel caso questo algoritmo studiato dai nostri esperti al presidio di Venaus:

giovedì 30 agosto

giovedì 30 agosto

 

Saltimbanchi senza frontiere

A Seguire, collegamento con Domenico dei Saltimbanchi senza frontiere.

Ci racconta dell’iniziativa del 9 settembre presso la frontiera del Monginevro. Breve storia di come è nata l’idea, che chiama a raccolta artisti di strada ma non solo. Se l’arte può valicare ogni frontiera, perché non possono farlo gli uomini?

Cemento e cronaca locale

Infine qualche notizia di cronaca locale. Tagliati fuori dalle Olimpiadi 2026, sembra che quelli del Club Med pensino comunque di buttar lì una dozzina di milioni di euro per cementificare altre parti di valle. Altri alberghi e strutture ricettive, complici le prenotazioni in rialzo per il turismo di massa in montagna. L’altra faccia dell’estrattivismo del territorio, fatto di dighe come di alberghi, di centrali elettriche come di tunnel. E così parliamo anche dell’incendio dell’anno scorso alle falde del Rocciamelone, dell’abbandono del territorio che è concausa dell’evento.

Infine un saluto a Claudio, sabotatore senza rimorso, da oggi nuovamente libero. Bentornato tra noi!

A presto!

 

[audio:2018-08-30.radionotav.mp3]

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trasmissione del 4 giugno

trasmissione del 4 giugno, il podcast

La trasmissione del 4 giugno 2018, riascoltabile e scaricabile.

Breve riassunto degli argomenti principali

– Su tutti i giornali in questi giorni, le dichiarazioni del neo ministro Toninelli  sulla possibilità di rivedere il progetto Tav Torino-Lione e quelle del presidente di Regione Piemonte Chiamparino. Abituati alle promesse dei politici, diffidenti delle sospensive prenditempo dei governi traballanti, il movimento no tav chiarisce che “non ci sono governi amici” e che siamo contro al Tav “né qui né altrove”, terzo valico compreso. Intanto sono stati assegnati gli appalti al nuovo consorzio di imprese per l’allargamento del cantiere e per il mantenimento dell’ordine al suo interno.

-Questione migranti: presentazione del campeggio transfrontaliero  passamontagna. Due parole sul cosiddetto “sistema accoglienza”, compreso quello generalmente considerato virtuoso e di cui diversi comuni valsusini sono capofila. Riflessioni sulle ombre di questo meccanismo che sotto la parola “integrazione” spesso cela il ricatto lavorativo se non proprio uno sfruttamento. Campagne in Lotta e Davide Cadeddu parleranno del sistema cas, spraar e cpr in uno dei momenti di dibattito durante il campeggio

-Festa di Radioblackout, 8-9-10 giugno. Ricordiamo che questo fine settimana ci sarà la nostra festa, che finanzia l’emissione radio per buona parte dell’anno.  Questo ci permette di rimanere senza editori e senza pubblicità! Una radio libera ha bisogno del sostegno e dell’appoggio di tutti, dando una mano (smontaggio compreso, il lunedì) o semplicemente passando alla festa per bersi una birra, mangiare qualcosa e ascoltare la musica!

@ Spazio 211, via Cigna 211 Torino.

[audio:2018-06-07-radionotav.mp3]

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Morto sui sentieri a Monginevro un altro ragazzo migrante

Morto a Monginevro un altro ragazzo migrante, caduto in una falesia

Dopo un lungo viaggio a piedi qui ha terminato la sua avventura. Libero di spostarsi per il mondo, ma senza quel pezzo di carta che lo farebbe “uguale” agli altri davanti alla legge. Libero di rimpolpare la schiera di sfruttati e ricattati che come lui passano la frontiera dalla porta nascosta dei passi alpini.

Da qualche giorno la notizia circolava informalmente, ora è confermata anche dai giornali: il suo corpo è stato ritrovato da un escursionista e come al solito testimone può essere stata solo la polizia (o qualcuno che condivideva con lui il viaggio, ma che sarebbe considerato un testimone poco credibile).

Sono ormai consuete imboscate militari con la polizia nascosta nella boscaglia al buio, che spunta all’improvviso per arrestare e respingere le persone senza documenti. Cosa che causa fughe precipitose e fatali, come per Blessing, precipitata nella Durance e morta annegata. Anche in questo caso, non è la montagna che uccide ma il sistema di controllo delle frontiere, la polizia, il nazionalismo, i rastrellamenti. Gli stati e il capitale europeo mentre continuano a sfruttare le terre lontane con il neocolonialismo e le guerre, con il ricatto dei permessi di soggiorno e della cosiddetta “accoglienza” creano le condizioni per sfruttare qui le persone che da quei luoghi provengono.

A questo serve la frontiera, a unire chi sta “dentro” (tutti, poveri e ricchi ma negli interessi dei ricchi) contro quelli che stanno fuori (sempre i poveri, sempre negli interessi dei ricchi). Per chi sta “fuori”, se viene qui, il sistema prevede una condizione di inferiorità legale, di emarginazione culturale e di sfruttamento economico. Tutto nascosto dietro una semplice e rispettata parola: la “legalità”. Ma la vita è altro che il rispetto della legge.

trasmissione del 19 maggio

trasmissione del 17 maggio, il podcast

contenuti e audio della trasmissione del 17 maggio

zad: ricomincia lo sgombero e la distruzione delle abitazioni. Al telefono con noi Camille, abitante della zona. Aggiornamento sulla situazione e un accenno alla dinamica in corso, tra attacco militare, sedicenti “tregue” e mediazioni.

Corteo no tav Rosta- Avigliana del 19 maggio: Patrizia, nostra redattirce, ha presenziato alla conferenza stampa di oggi e ne fa un resoconto, oltre a dare le indicazioni per sabato.

frontiera del Monginevro: dopo la morte di Blessing, affogata mentre scappava dal rastrellamento della polizia francese, iniziativa informativa alla dogana .

[audio:2018-05-17-radionotav.mp3]

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trasmissione di giovedì 3 maggio

Trasmissione di giovedì 3 maggio, il podcast

la trasmissione di giovedì 3 maggio, ascoltabile in podcast.

In chiusura di trasmissione ci giunge la notizia che Théo, Bastien ed Eleonora saranno da stasera con l’obbligo di firma bigiornaliera e di residenza in Francia. Non esistono clandestini, solo ospiti di passaggio!

Frontiera

Abbiamo parlato della questione della frontiera. Una linea che divide persone simili per posizione sociale e magari usi e lingua locale, ed unisce sotto la bandiera ceti sociali diffla trasmissione di giovedì 3 maggioerenti che altrimenti non avrebbero a che fare tra loro . Proprio a questo serve il confine sulla cui “inviolabilità” sembrano inalberarsi tutti. Pensiamo alla vicenda dei gendarmi francesi a Bardonecchia, ma pensiamo soprattutto alla vicenda dei “tre di Briançon”. Non solo un attacco alla solidarietà umana che chi vive in montagna trova normale praticare, ma un attacco a chi ha osato mettere in luce la funzione della frontiera. La frontiera utile al sentimento d’unione nazionale, sotto al quale nascondere disuguaglianze, sia all’interno che all’esterno del territorio.

Cassazione

Abbiamo poi parlato della sentenza di Cassazione. Usciti dal cortile Torinese, la compattezza di magistratura, politica e polizia permette di intravedere con quale forza le forze dello stato possano operare all’unisono. Al palazzaccio della cassazione di Roma è stato fondamentalmente smantellato il teorema della procura torinese. Riguardo il concorso morale (se tiro una pietra non sono responsabile di quelli che lo fanno altrove e in altro momento), riguardo la costituzione delle parti civili (sindacati di polizia e ministeri), riguardo i riconoscimenti e i travisamenti. Tutto da rifare, quindi, con delle condanne da ricalcolare al ribasso.

ZAD

Un piccolo aggiornamento lo abbiamo fatto sulla zad. Al momento la polizia è impegnata a prendere conoscenza del territorio, con una presenza costante e capillare, intrusioni nei sentieri e vicino alle case. Rimandano per ora la prosecuzione degli abbattimenti che riprenderà probabilmente verso metà mese, quando scadrà la fase di valutazione delle domande individuali di regolarizzazione. La tattica dilatoria rischia comunque di creare piani differenti tra gli zadisti e comunque non garantisce nessuno sulla permanenza degli insediamenti abitativi.

Macron e la “Guerra civile europea”

Per telefono abbiamo contattato Sandro Moiso di Carmilla Online. Ci ha commentato un suo lungo scritto che inaugura la nuova rubrica “il movimento reale”. Fine del ‘900 e della politica parlamentare, e paragone tra la miseria del teatrino politico, in particolare quello italiano, e la “società senza stato” della zad, ma non solo, che Macron ha messo sotto attacco. Buona lettura su la nuova guerra civile europea

Mondeggi

Grazie alla presenza in studio di Federica, che ha partecipato questo fine settimana ai tre giorni di mobilitazione, abbiamo avuto un piccolo resoconto. Molte le realtà presenti non solo per difendere la fattoria senza padroni da un eventuale sgombero, per parlare di una serie di tematiche legate alla terra. Accesso alla terra, speculazione e distruzione del territorio. E poi rapporti di produzione: se fanno treni di lusso ad alta velocità ma chiudono le frontiere, in agricoltura vediamo chiaramente il perché. L’agricoltura convenzionale italiana è in gran ripresa: con la manodopera clandestina, obbligata a stare nel paese d’approdo ma clandestina, c’è una manovalanza davvero “competitiva” e “flessibile”.

l’audio è in parte tagliato perché di cattiva qualità

ciao!

[audio:2018-05-03-radionotav.mp3]

Trasmissione di giovedì 3 maggio, il podcast

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trasmissione del 26 aprile

trasmissione del 26 aprile, il podcast

La trasmissione del 26 aprile: podcast, sommario e riassunto:
[audio:2018-04-26-radionotav.mp3]

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Frontiera:

Aggiornamento dalla frontiera: il nostro territorio è soggetto nuovamente a un flusso di persone che si spostano verso la Francia. Oggi come un tempo il passaggio viene da una parte vietato, per scopi elettoralistici e per giustificare norme punitive più stringenti. Dall’altra il flusso di persone che non hanno nulla con sé, spesso neanche i propri cari giacché la divisione delle famiglie e dei minori è una pratica costante, è utile e ricercata per avere manodopera illegale sottocosto.

Finita la stagione sciistica infine arriva l’uso della forza pubblica, così poco fotogenica finché c’erano turisti sulla neve. In questi giorni un corteo spontaneo ha forzato però la frontiere e si è diretto fino a Briançon. Oltre a sorprendere il dispositivo messo a guardia dei sacri confini ciò ha permesso il passaggio a molti ragazzi senza permesso di varcare. Interessante notare anche quanto mediatica ed effimera è stata la manovra di alcuni militanti di destra arrivati da più parti per fare propaganda “anti-immigrati”.  Messisi in un luogo a caso a farsi fotografare con reti e striscioni di dissuasione, si sono poi sciolti come neve al sole alla risposta spontanea di chi invece sul territorio ci vive. Chi doveva passare lo ha fatto e questa volta in maniera plateale.

La risposta repressiva dello Stato francese non è mancata con tre arresti, giustificati dall’accusa da una serie di avvenimenti che riguardano tutto il territorio delle Hautes Alpes. Si evidenzia quindi il peso politico della vicenda, nei giorni dell’approvazione da parte francese di norme più stringenti sull’immigrazione. Salutiamo con piacere, invece, una fase di effervescenza della nuova “montanità”, non solo turismo e  tradizione identitaria. A questo preferiamo sicuramente solidarietà, difesa del territorio, autorganizzazione e superamento degli steccati, compresi quelli sulla linea delle acque pendenti.

Abbiamo sentito una compagna che narra le ultime vicende, l’audio è nell’ultima mezz’ora di trasmissione

Zad: aggiornamento sul campo e sulla strategia del movimento

E’ saltato per motivi tecnici, ossia cariche della gendarmerie, il collegamento telefonico.

abbiamo avuto però tempo di fare qualche domanda a microfoni spenti sulla strategia del movimento. Alcune persone si sono prestate alla presentazione di progetti individuali in prefettura. Ciò non raccoglie il punto di vista di tutti, ma l’assemblea ha scelto di diversificare le risposte all’attacco e di garantire la possibilità di aAnche le formazioni di destra che gire a più livelli, mantenendo una strategia comune. La presentazione delle domande di regolarizzazione dà un po’ di fiato ai resistenti ormai al 18° giorno di attacco da parte della gendarmerie. Inevitabilmente però questo presta il fianco alla criminalizzazione di chi è rimasto fuori norma, in un quadro di resistenza alla normalizzazione e all’assorbimento nell’economia agricola. Un momento delicato dove questa differenziazione favorisce la divisione del movimento in buoni e cattivi, anche se il movimento rifiuta questa categorizzazione.

Riusciranno gli zadisti a non farsi assorbire e normalizzare. Manterranno la loro carica sovversiva nella Francia in subbuglio per studenti, ferrovieri e lavoratori delle poste?

El Cerro Libertad

Abbiamo mandato in onda la registrazione di una intervista agli occupanti di El Cerro, fattoria (finca) occupata e sgomberata in Andalucìa, Spagna. Nel sud della penisola ci sono migliaia di ettari di terreni agricoli abbandonati, dopo l’accaparramento di proprietà da parte delle banche col favore della cosiddetta crisi economica. In una zona ad alta disoccupazione, i jornaleros, operai agricoli disoccupati, hanno  occupato fattorie e oliveti riportandoli in produzione. Il tentativo è dare soluzione alla disoccupazione ed anche allo sfruttamento agricolo, lavorativo e di genere.

I fondamenti del loro lavoro sono: porre fine all’appropriazione delle terre a fini speculativi, dare lavoro agli operai agricoli senza sfruttamento lavorativo, abbattere la discriminazione di genere tar uomini e donne, seguire principi di ageroecologia contro la desertificazione e la chimica agricola.
Sempre in tema, ricordiamo questo fine settimana il corteo nazionale di Genuino Clandestino in difesa di Mondeggi fattoria senza padroni e per l’autodeterminazione dei territori

[audio:cerro_libertad_dopp.mp3]

scarica El Cerro Libertad

Processone e altri appuntamenti

Ricordiamo che domani è prevista la decisione della Cassazione per il processone notav, quello che riguarda la resistenza alla Maddalena di Chiomonte (27 giugno – 3 luglio 2011). Per l’occasione ritrovo ai cancelli della centrale elettrica a Chiomonte.

Sempre domani sera ritrovo a Gap, di fronte alla galera locale, in solidarietà a Théo e Bastien rastrellati a Briançon dopo la marcia transfrontaliera. In chiusura, tutti gli altri appuntamenti.

ciao!

trasmissione del 22 febbraio

trasmissione del 22 febbraio, il podcast

La trasmissione del 22 febbraio, qui riassunta, scaricabile ed ascoltabile.
Gli argomenti di oggi:

Le stime di traffico che giustificano il tav sono sbagliate

Notizia di qualche giorno, ampiamente circolata, ma non giunta all’onore delle cronache mainstream. Il governo è costretto ad affermare che le stime di traffico da sempre sbandierate per giustificare il nuovo valico internazionale, sono del tutto sbagliate. Eppure c’è chi lo dice da due decenni, difficile dire che l’errore sia un fulmine a ciel sereno.
Nonostante questo, tutte le forze di governo sono sicure: il Tav si farà lo stesso. Perché? perché sì.

Bure: attacco ai luoghi della resistenza contro il previsto sito di stoccaggio di scorie nucleari

Da stamattina Bure sotto attacco e sgombero dei resistenti nel bosco di Lejuc. decine di camionette, sfondata la porta della “casa della resistenza”. Parte la mobilitazione, per rimanere aggiornati: zad di Bure

Olimpiadi 2026: i comuni dello sci si schierano a favore. Anche Plano accoglie la proposta

Nonostante nessuno voglia più ospitare olimpiadi a casa sua, troppo costose e per niente remunerative, c’è chi ci prova ancora. I comuni della via lattea spingono ufficialmente per una candidatura, sperando di invogliare la sindaca di Torino. Per ora, oltre ai soliti noti dell’area Pd, raccolgono l’appoggio di Plano.

Bussoleno antifascista

Dopo lo show dell’arresto di Giorgio “brescia” nei locali della Credenza, appuntamenti solidali e, stasera, ampia manifestazione a Torino per stanare il candidato premier dei fascisti del 3° millennio. Collegamento con un compagno di Torino che ha partecipato all’assemblea organizzativa

Migranti e frontiere

Breve aggiornamento sulla situazione. Chiusa la sala d’aspetto della stazione, i migranti vengono spostati nelle salette a loro dedicate rendendo difficile poterci parlare. Sembra confermata la strategia della prefettura che cerca di allontanare i migranti dalla frontiera attraverso le strutture “cuscinetto” come Croce Rossa e altri intermediari.

chiudiamo con appuntamenti e iniziative a venire. a giovedì prossimo

[audio:2018-02-22-radionotav-registrazione.mp3]

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