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Morto sui sentieri a Monginevro un altro ragazzo migrante

Morto a Monginevro un altro ragazzo migrante, caduto in una falesia

Dopo un lungo viaggio a piedi qui ha terminato la sua avventura. Libero di spostarsi per il mondo, ma senza quel pezzo di carta che lo farebbe “uguale” agli altri davanti alla legge. Libero di rimpolpare la schiera di sfruttati e ricattati che come lui passano la frontiera dalla porta nascosta dei passi alpini.

Da qualche giorno la notizia circolava informalmente, ora è confermata anche dai giornali: il suo corpo è stato ritrovato da un escursionista e come al solito testimone può essere stata solo la polizia (o qualcuno che condivideva con lui il viaggio, ma che sarebbe considerato un testimone poco credibile).

Sono ormai consuete imboscate militari con la polizia nascosta nella boscaglia al buio, che spunta all’improvviso per arrestare e respingere le persone senza documenti. Cosa che causa fughe precipitose e fatali, come per Blessing, precipitata nella Durance e morta annegata. Anche in questo caso, non è la montagna che uccide ma il sistema di controllo delle frontiere, la polizia, il nazionalismo, i rastrellamenti. Gli stati e il capitale europeo mentre continuano a sfruttare le terre lontane con il neocolonialismo e le guerre, con il ricatto dei permessi di soggiorno e della cosiddetta “accoglienza” creano le condizioni per sfruttare qui le persone che da quei luoghi provengono.

A questo serve la frontiera, a unire chi sta “dentro” (tutti, poveri e ricchi ma negli interessi dei ricchi) contro quelli che stanno fuori (sempre i poveri, sempre negli interessi dei ricchi). Per chi sta “fuori”, se viene qui, il sistema prevede una condizione di inferiorità legale, di emarginazione culturale e di sfruttamento economico. Tutto nascosto dietro una semplice e rispettata parola: la “legalità”. Ma la vita è altro che il rispetto della legge.

trasmissione del 17 maggio, il podcast

contenuti e audio della trasmissione del 17 maggio

zad: ricomincia lo sgombero e la distruzione delle abitazioni. Al telefono con noi Camille, abitante della zona. Aggiornamento sulla situazione e un accenno alla dinamica in corso, tra attacco militare, sedicenti “tregue” e mediazioni.

Corteo no tav Rosta- Avigliana del 19 maggio: Patrizia, nostra redattirce, ha presenziato alla conferenza stampa di oggi e ne fa un resoconto, oltre a dare le indicazioni per sabato.

frontiera del Monginevro: dopo la morte di Blessing, affogata mentre scappava dal rastrellamento della polizia francese, iniziativa informativa alla dogana .

[audio:2018-05-17-radionotav.mp3]

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Trasmissione di giovedì 3 maggio, il podcast

la trasmissione di giovedì 3 maggio, ascoltabile in podcast.

In chiusura di trasmissione ci giunge la notizia che Théo, Bastien ed Eleonora saranno da stasera con l’obbligo di firma bigiornaliera e di residenza in Francia. Non esistono clandestini, solo ospiti di passaggio!

Frontiera

Abbiamo parlato della questione della frontiera. Una linea che divide persone simili per posizione sociale e magari usi e lingua locale, ed unisce sotto la bandiera ceti sociali diffla trasmissione di giovedì 3 maggioerenti che altrimenti non avrebbero a che fare tra loro . Proprio a questo serve il confine sulla cui “inviolabilità” sembrano inalberarsi tutti. Pensiamo alla vicenda dei gendarmi francesi a Bardonecchia, ma pensiamo soprattutto alla vicenda dei “tre di Briançon”. Non solo un attacco alla solidarietà umana che chi vive in montagna trova normale praticare, ma un attacco a chi ha osato mettere in luce la funzione della frontiera. La frontiera utile al sentimento d’unione nazionale, sotto al quale nascondere disuguaglianze, sia all’interno che all’esterno del territorio.

Cassazione

Abbiamo poi parlato della sentenza di Cassazione. Usciti dal cortile Torinese, la compattezza di magistratura, politica e polizia permette di intravedere con quale forza le forze dello stato possano operare all’unisono. Al palazzaccio della cassazione di Roma è stato fondamentalmente smantellato il teorema della procura torinese. Riguardo il concorso morale (se tiro una pietra non sono responsabile di quelli che lo fanno altrove e in altro momento), riguardo la costituzione delle parti civili (sindacati di polizia e ministeri), riguardo i riconoscimenti e i travisamenti. Tutto da rifare, quindi, con delle condanne da ricalcolare al ribasso.

ZAD

Un piccolo aggiornamento lo abbiamo fatto sulla zad. Al momento la polizia è impegnata a prendere conoscenza del territorio, con una presenza costante e capillare, intrusioni nei sentieri e vicino alle case. Rimandano per ora la prosecuzione degli abbattimenti che riprenderà probabilmente verso metà mese, quando scadrà la fase di valutazione delle domande individuali di regolarizzazione. La tattica dilatoria rischia comunque di creare piani differenti tra gli zadisti e comunque non garantisce nessuno sulla permanenza degli insediamenti abitativi.

Macron e la “Guerra civile europea”

Per telefono abbiamo contattato Sandro Moiso di Carmilla Online. Ci ha commentato un suo lungo scritto che inaugura la nuova rubrica “il movimento reale”. Fine del ‘900 e della politica parlamentare, e paragone tra la miseria del teatrino politico, in particolare quello italiano, e la “società senza stato” della zad, ma non solo, che Macron ha messo sotto attacco. Buona lettura su la nuova guerra civile europea

Mondeggi

Grazie alla presenza in studio di Federica, che ha partecipato questo fine settimana ai tre giorni di mobilitazione, abbiamo avuto un piccolo resoconto. Molte le realtà presenti non solo per difendere la fattoria senza padroni da un eventuale sgombero, per parlare di una serie di tematiche legate alla terra. Accesso alla terra, speculazione e distruzione del territorio. E poi rapporti di produzione: se fanno treni di lusso ad alta velocità ma chiudono le frontiere, in agricoltura vediamo chiaramente il perché. L’agricoltura convenzionale italiana è in gran ripresa: con la manodopera clandestina, obbligata a stare nel paese d’approdo ma clandestina, c’è una manovalanza davvero “competitiva” e “flessibile”.

l’audio è in parte tagliato perché di cattiva qualità

ciao!

[audio:2018-05-03-radionotav.mp3]

Trasmissione di giovedì 3 maggio, il podcast

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trasmissione del 26 aprile, il podcast

La trasmissione del 26 aprile: podcast, sommario e riassunto:
[audio:2018-04-26-radionotav.mp3]

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Frontiera:

Aggiornamento dalla frontiera: il nostro territorio è soggetto nuovamente a un flusso di persone che si spostano verso la Francia. Oggi come un tempo il passaggio viene da una parte vietato, per scopi elettoralistici e per giustificare norme punitive più stringenti. Dall’altra il flusso di persone che non hanno nulla con sé, spesso neanche i propri cari giacché la divisione delle famiglie e dei minori è una pratica costante, è utile e ricercata per avere manodopera illegale sottocosto.

Finita la stagione sciistica infine arriva l’uso della forza pubblica, così poco fotogenica finché c’erano turisti sulla neve. In questi giorni un corteo spontaneo ha forzato però la frontiere e si è diretto fino a Briançon. Oltre a sorprendere il dispositivo messo a guardia dei sacri confini ciò ha permesso il passaggio a molti ragazzi senza permesso di varcare. Interessante notare anche quanto mediatica ed effimera è stata la manovra di alcuni militanti di destra arrivati da più parti per fare propaganda “anti-immigrati”.  Messisi in un luogo a caso a farsi fotografare con reti e striscioni di dissuasione, si sono poi sciolti come neve al sole alla risposta spontanea di chi invece sul territorio ci vive. Chi doveva passare lo ha fatto e questa volta in maniera plateale.

La risposta repressiva dello Stato francese non è mancata con tre arresti, giustificati dall’accusa da una serie di avvenimenti che riguardano tutto il territorio delle Hautes Alpes. Si evidenzia quindi il peso politico della vicenda, nei giorni dell’approvazione da parte francese di norme più stringenti sull’immigrazione. Salutiamo con piacere, invece, una fase di effervescenza della nuova “montanità”, non solo turismo e  tradizione identitaria. A questo preferiamo sicuramente solidarietà, difesa del territorio, autorganizzazione e superamento degli steccati, compresi quelli sulla linea delle acque pendenti.

Abbiamo sentito una compagna che narra le ultime vicende, l’audio è nell’ultima mezz’ora di trasmissione

Zad: aggiornamento sul campo e sulla strategia del movimento

E’ saltato per motivi tecnici, ossia cariche della gendarmerie, il collegamento telefonico.

abbiamo avuto però tempo di fare qualche domanda a microfoni spenti sulla strategia del movimento. Alcune persone si sono prestate alla presentazione di progetti individuali in prefettura. Ciò non raccoglie il punto di vista di tutti, ma l’assemblea ha scelto di diversificare le risposte all’attacco e di garantire la possibilità di aAnche le formazioni di destra che gire a più livelli, mantenendo una strategia comune. La presentazione delle domande di regolarizzazione dà un po’ di fiato ai resistenti ormai al 18° giorno di attacco da parte della gendarmerie. Inevitabilmente però questo presta il fianco alla criminalizzazione di chi è rimasto fuori norma, in un quadro di resistenza alla normalizzazione e all’assorbimento nell’economia agricola. Un momento delicato dove questa differenziazione favorisce la divisione del movimento in buoni e cattivi, anche se il movimento rifiuta questa categorizzazione.

Riusciranno gli zadisti a non farsi assorbire e normalizzare. Manterranno la loro carica sovversiva nella Francia in subbuglio per studenti, ferrovieri e lavoratori delle poste?

El Cerro Libertad

Abbiamo mandato in onda la registrazione di una intervista agli occupanti di El Cerro, fattoria (finca) occupata e sgomberata in Andalucìa, Spagna. Nel sud della penisola ci sono migliaia di ettari di terreni agricoli abbandonati, dopo l’accaparramento di proprietà da parte delle banche col favore della cosiddetta crisi economica. In una zona ad alta disoccupazione, i jornaleros, operai agricoli disoccupati, hanno  occupato fattorie e oliveti riportandoli in produzione. Il tentativo è dare soluzione alla disoccupazione ed anche allo sfruttamento agricolo, lavorativo e di genere.

I fondamenti del loro lavoro sono: porre fine all’appropriazione delle terre a fini speculativi, dare lavoro agli operai agricoli senza sfruttamento lavorativo, abbattere la discriminazione di genere tar uomini e donne, seguire principi di ageroecologia contro la desertificazione e la chimica agricola.
Sempre in tema, ricordiamo questo fine settimana il corteo nazionale di Genuino Clandestino in difesa di Mondeggi fattoria senza padroni e per l’autodeterminazione dei territori

[audio:cerro_libertad_dopp.mp3]

scarica El Cerro Libertad

Processone e altri appuntamenti

Ricordiamo che domani è prevista la decisione della Cassazione per il processone notav, quello che riguarda la resistenza alla Maddalena di Chiomonte (27 giugno – 3 luglio 2011). Per l’occasione ritrovo ai cancelli della centrale elettrica a Chiomonte.

Sempre domani sera ritrovo a Gap, di fronte alla galera locale, in solidarietà a Théo e Bastien rastrellati a Briançon dopo la marcia transfrontaliera. In chiusura, tutti gli altri appuntamenti.

ciao!

trasmissione del 22 febbraio, il podcast

La trasmissione del 22 febbraio, qui riassunta, scaricabile ed ascoltabile.
Gli argomenti di oggi:

Le stime di traffico che giustificano il tav sono sbagliate

Notizia di qualche giorno, ampiamente circolata, ma non giunta all’onore delle cronache mainstream. Il governo è costretto ad affermare che le stime di traffico da sempre sbandierate per giustificare il nuovo valico internazionale, sono del tutto sbagliate. Eppure c’è chi lo dice da due decenni, difficile dire che l’errore sia un fulmine a ciel sereno.
Nonostante questo, tutte le forze di governo sono sicure: il Tav si farà lo stesso. Perché? perché sì.

Bure: attacco ai luoghi della resistenza contro il previsto sito di stoccaggio di scorie nucleari

Da stamattina Bure sotto attacco e sgombero dei resistenti nel bosco di Lejuc. decine di camionette, sfondata la porta della “casa della resistenza”. Parte la mobilitazione, per rimanere aggiornati: zad di Bure

Olimpiadi 2026: i comuni dello sci si schierano a favore. Anche Plano accoglie la proposta

Nonostante nessuno voglia più ospitare olimpiadi a casa sua, troppo costose e per niente remunerative, c’è chi ci prova ancora. I comuni della via lattea spingono ufficialmente per una candidatura, sperando di invogliare la sindaca di Torino. Per ora, oltre ai soliti noti dell’area Pd, raccolgono l’appoggio di Plano.

Bussoleno antifascista

Dopo lo show dell’arresto di Giorgio “brescia” nei locali della Credenza, appuntamenti solidali e, stasera, ampia manifestazione a Torino per stanare il candidato premier dei fascisti del 3° millennio. Collegamento con un compagno di Torino che ha partecipato all’assemblea organizzativa

Migranti e frontiere

Breve aggiornamento sulla situazione. Chiusa la sala d’aspetto della stazione, i migranti vengono spostati nelle salette a loro dedicate rendendo difficile poterci parlare. Sembra confermata la strategia della prefettura che cerca di allontanare i migranti dalla frontiera attraverso le strutture “cuscinetto” come Croce Rossa e altri intermediari.

chiudiamo con appuntamenti e iniziative a venire. a giovedì prossimo

[audio:2018-02-22-radionotav-registrazione.mp3]

scarica trasmissione del 22 febbraio

Bardonecchia: Croce Rossa porterà i migranti nel centro di Settimo

A Bardonecchia Croce Rossa avrebbe istituito un trasporto dei migranti verso il centro migranti che gestisce a settimo torinese

La “saletta” della stazione per ospitare i migranti ora rimarrà aperta tutto il giorno. Per evitare che le persone che cercano di passare la frontiera siano visibili agli altri viaggiatori, la sala aspetto sarà vigilata da agenti privati. Questa l’idea che le ferrovie hanno di “sicurezza”: dopo il deragliamento di Pioltello, si investe in vigilanza invece di prevenzione.

Secondo quanto si apprende, la prefettura spinge perché tutti i migranti vengano reindirizzati verso il centro di Settimo, senza sanzione riguardo il loro percorso di accoglienza. Ma non tutte le persone che lì arrivano possono e vogliono rientrare in questo percorso. Perché la loro richiesta di asilo è stata respinta.  Oppure sono diventati irregolari. O vogliono chiedere asilo in Francia e non in Italia. Mille possono essere i motivi per cui queste persone non rientrano nella casistica prevista dalla legge.

Vero è che l’indirizzamento a Settimo è volontario e non coatto. Vero che vi sono dei “mediatori culturali” ingaggiati dai comuni a fare da cuscinetto. Ma resta un fatto: chi non salirà sui pulmini targati CRI, sarà più facile bersaglio per le forze di polizia. Insomma, il sistema di gestione del flusso va raffinandosi.

Mediatori tra chi?

La stampa parla di Croce Rossa, di mediatori culturali e volontari delle ONG. Ma si lascia scappare anche una verità: essi sono accompagnati da militari, ed ora anche da vigilantes “non armati”. Non ci sono violenze, problemi e costrizioni: ma di quale volontario dialogo si può parlare fronte alla minacciosa presenza delle forze dell’ordine, il cui apparire è sufficiente per far fuggire tutti i migranti (quando possibile)? Quanto può essere volontaria sotto questa velata minaccia la decisione di rinunciare a passare la frontiera? La mediazione, a chi serve, in nome di chi viene fatta e con quale obiettivo? Di certo non a favore dei migranti che vogliono passare la frontiera, altrimenti la soluzione sarebbe semplice: basterebbe aprirla. Ogni altro discorso sulle “buone intenzioni” dei “volontari delle ONG” è fuorviante, a prescindere dalla buona fede.

Accoglienza?

Va ricordato che per quanto si possa ottenere richiesta di asilo (comunque non accettata per tutti), questa non viene poi automaticamente riconosciuta. Un’alta percentuale (parliamo grosso modo del 60%), dopo un periodo di tempo di almeno sei mesi, perde la qualifica e diventa a tutti gli effetti “clandestino”. Tante delle persone che cercano ora di passare il confine hanno visto negare la richiesta di asilo o hanno capito che non l’avranno. Per cui non possono o non vogliono rientrare in questo percorso farlocco. Parlare di richiedenti asilo, di accoglienza virtuosa o seconda accoglienza, può forse appagare un certo sentimento umanitario, ma non abbatte il meccanismo di sfruttamento dove tutto ciò termina inevitabilmente. Questa volta però vi risparmiamo il discorso sulla manodopera quasi gratuita che i migranti (anche quelli della seconda accoglienza) rappresentano per il territorio che li “ospita”.

I minori

Per quanto riguarda i minori, essi verranno indirizzati verso altre strutture di accoglienza, dove verranno sottoposti alle verifiche di rito. Dopodiché, se verranno ritenuti effettivamente minori, potranno accedere a percorsi di accoglienza specifici. Ricordiamo però che, in Francia specialmente, le procedure per il riconoscimento della minore età hanno una percentuale di rifiuto.

Bardonecchia: Croce rossa, forze dell’ordine, prefettura, ONG, mediatori, ognuno con il suo ruolo, ma tutti dalla stessa parte: evitare che si passi la frontiera illegalmente. Dall’altra parte ci sono i migranti. Facciamo le debite differenze, ma la situazione, in fondo, è chiara.

Se vuoi approfondire questo articolo consulta le tag e frontiere e migranti che affrontano la questione

1 febbraio, le novità della settimana – con registrazione audio

Adeguamento TAV della linea per Torino: soldi, trucchi e strategie dell’osservatorio. Deragliamento di Pioltello: le cause profonde dalla privatizzazione ad oggi del trasporto ferroviario. Migranti: cariche a Monginevro e aumento del controllo…

Puntata di giovedì 1 febbraio

Osservatorio e adeguamento della tratta in bassa valle

[audio:2018-02-01-adeguamento-tratta.mp3]
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(la registrazione audio è parziale, c’è solo la parte finale)

L’osservatorio cerca di accreditarsi non più come “gestore” della questione tunnel, ma anche della interconnessione con la tratta nazionale. Per questo cambia nome e invia una lettera alle amministrazioni dellla valle. La firma è di Foietta ma l’ordine arriva da Roma (Boschi).
In vista delle elezioni non è un caso il pullulare di iniziative propagandistiche e incontri vari. Ma l’invito di Foietta, che ci tiene a specificare che l’osservatorio “non è vincolante”, è al solito una trappola. La Conferenza dei Servizi preferisce infatti parlare con l’Osservatorio che con i singoli comuni. Osservatorio che, essendo stato fatto proprio per aggirare le volontà locali, non tiene mai conto delle opinioni contrarie. E che va avanti nonostante molti comuni non vi aprtecipino. Trucchi chiamati “partecipazione”.

L’incidente di Pioltello

[audio:2018-02-01-tirare-il-freno-emergenza.mp3]
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Ennesimo incidente, come al solito predetto dai lavoratori delle ferrovie. Ma la mancanza di prevenzione e di sistemi di controllo, ha radici profonde. Andiamo a cercarle leggendo il contributo di due ferrovieri, Matteo e Salvatore. Il primo è manutentore ferroviere, il secondo è stato ferroviee negli anni ’60-70. La lunga storia dell’alta velocità risale indietro di decenni, dalle battaglie dei ferrovieri e dei pendolari, da sempre in lotta contro la deviazione dei fondi ottenuti col traffico pendolare verso i treni di lusso. Una volta erano i “rapidi”. Poi gli “intercity”. Ora, il tav. Nel frattempo però il trasporto pubblico non è più un servizio, ma un’impresa a fini di lucro. Ed ecco che, per aumentare i profitti, non solo si risparmia, quindi niente sistemi di emergenza che non sono obbligatori, ma si spremono di più i lavoratori. Il sistema dell’uomo morto, per dimezzare i macchinisti alla guida, è un esempio come altri. E per rendere sicuri i treni si installano…le telecamere!

Tutto ciò non basterebbe senza la vittoria sui lavoratori, con i sindacati confederali che hanno accettato, per esempio, la cosiddetta “Commissione di Garanzia” che impedisce gli scioperi e precetta i lavoratori con le “fasce di garanzia” anche al di fuori di situazioni di emergenza. Ed anche in occasioni di gravi eventi, come la strage di Andria dove si sono scontrati due treni pendolari su una tratta binario unico. Tratta in gestione privata, tra l’altro. Poi ancora, parliamo del sistema degli appalti, per una volta non dal punto dei vista delle imprese, ma da quello dei lavoratori. Sono questi, infatti, che pagano i profitti per due padroni e non uno solo, con l’inquadramento salariale più basso, la precarietà, i ritmi di lavoro accelerati.

I brani letti sono tratti da “Tirare il freno di emergenza” Lampi di storia sulle ferrovie in Italia. Quaderni di “fine corsa”, Agosto 2017

Monginevro, migranti e polizia

[audio:2018-02-01-migranti-bus.mp3]
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Brevemente perchè la puntata volgeva al termine, ci siamo fatti raccontare gli ultimi fatti sul passaggio dei migranti attraverso la valle. Nei giorni scorsi pare che una linea di trasporti a Monginevro abbia negato a dei ragazzi di salire sull’autobus per Briançon, nonostante avessero il biglietto. La situazione sembra si sia aggravata con l’arrivo dei gendarmi, con qualche botta, inseguimento e cadute per cui uno dei ragazzi migranti sarebbe stato portato in Ospedale.
Inoltre anche sul lato italiano ci sono stati problemi. Senza alcuna copertura legale, pare che un autista di autolinee francesi, in servizio navetta per il tgv, abbia tentato d non far usare l’autobus ai ragazzi che cercavano di salire. L’autobus è ad uso esclusivo dei clienti TGV. Nonostante il direttore delle autolinee non volesse farli salire, alcuni solidali hanno spiegato che non solo non poteva negarsi a trasportare dei apsseggeri in base al colore della pelle, ma che è responsabilità di persone come lui che poi le persone sono costrette a passare nella neve sui passi alpini rischiando la vita.

Comunque pare che oltre ad essere aumentata la pressione della polizia francese, che pattuglia con le motoslitte, ci sia più collaborazione con quella italiana. La situazione, insomma, sembra intesirsi. Resteremo informati e cercheremo di dare più spazio nelle prossime puntate

incidente ferroviario di Andria
incidente ferroviario di Andria

Podcast della trasmissione di giovedì 11- aggiornato

ci avete segnalato problemi nell’ascolto del podcast audio, ora dovrebbe andare. Grazie!

ecco la trasmissione intera riascoltabile in podcast

gli argomenti del giorno:
*in discussione a Meana l’utilizzo di cava Palli per contenere lo smarino del Tav. Al consiglio comunale aperto la giunta deve retrocedere ma non esclude l’uso dell’area per altre funzioni legate al Tav. L’atteggiamento della giunta e del segretario comunale.

*Chiomonte e le compensazioni: i paravalanghe in località Verger alle Ramats, la metanizzazione e altri specchietti per allodole

*Ancora Chiomonte, Imprend’oc: l’associazione di commercianti mette le mani sui vigneti della cantina Clarea, proponendosi come gestore dopo la scadenza del contratto (25 anni) che affidava i terreni ai viticoltori.

*Questione migranti e frontiere: valutazioni sul flusso di persone, soprattutto ragazzi, che cercano di passare il confine. Domenica ciaspolata da Claviere a Monginevro per visibilizzare il problema.

*Collegamento telefonico con Milano sul problema della militarizzazione della città. Sempre più i militari armati adibiti al controllo dell strade. Anche per questo è prevista sabato una manifestazione contro le divise e la loro funesta presenza per le città italiane.

[audio:2018-01-11-radionotav-registrazione.mp3]
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Podcast di giovedì 21 Dicembre

La trasmissione completa andata in onda questo giovedì, scaricabile e ascoltabile in podcast

Auguri a bassa velocità!

riassunto delle principali notizie:

serata a Gravere del tecnotavtour

Il sindaco partecipa al dibattito contestando le dichiarazioni dei tecnici. Molti i cittadini che sono intervenuti. Il sindaco non ha mancato di fare grande pubblicità a Telt ed ha dichiarato che in osservatorio l’idea di usare Cava Palli è stata bocciata. Peccato che non sia l’osservatorio il luogo dove prendere queste decisioni, che ricadono sull’amministrazione locale.
Sarà invece a Meana la prossima seduta municipale che dibatterà sull’uso di cava Palli. Vedremo cosa dice l’amministrazione dopo le serate organizzate e partecipate dalla popolazione, e dopo la petizione lanciata e firmata dalla cittadinanza

serata a Susa organizzata dagli imprenditori segusini

Una novantina le presenze tra cui Ferrentino, Tessari (il famoso commissario che indagò su Sole e Baleno), la cricca degli interessati ad “un arrivo più veloce dei turisti a Susa”: c’è ancora chi crede a Babbo Natale, evidentemente. Presenti anche figure legate a cave, trasporti, industrie varie, con sviolinate sulla globalizzazione che sì, crea anche povertà per qualcuno, ma tant’è.
Da notare che negli ultimi tempi iniziative di propaganda di questo tipo sono continue.

la consegna della linea storica ferroviaria a Telt

Come già successe per il Moncenisio, questo trasferimento permetterà alla società costruttrice del Tav di chiudere, quando vorrà, la vecchia linea. Come per altre tratte, per favorire l’alta velocità Telt potrà decidere di priorizzare la nuova linea, sempre che riuscirà a realizzarla. Il fatto tra l’altro non sarà di nessun vantaggio per gli stessi imprenditori d’alta valle che non dicono no alla nuova linea. Ci penseranno?

Una montagna di libri presenta tre nuove pubblicazioni presentate nelle prossime iniziative

Uno sulle lotte degli anni ’70, scritta da Manfredi, autore della canzone “ma chi ha detto che non c’è”, il secondo scritto da Philopat, sulla scena punk di Milano negli anni ’80.
Il terzo libro, a cura delle edizioni Tabor è la traduzione del libro della “storia incrociata delle lotte della zad e no tav”. Si chiama “contrade”, frutto dello sforzo congiunto di molte persone che lo hanno tradotto collettivamente

briser les frontières

Il racconto delle situazione attuale al confine di Bardonecchia. Una situazione che spinge molti ragazzi a “bucare” la frontiera di notte, sulla neve, in condizioni proibitive. I ragazzi che dalla stazione di Bardonecchia vanno a piedi fino al colle della scala per arrivare a Névache vengono presi dalla gendarmerie e portati al confine al Monginevro.Chiunque sia disposto a dare uno mano, per ospitare persone in caso d’emergenza, per raccogliere indumenti adatti al clima, per fare dei giri di perlustrazione, aiuto e soccorso, può farlo autonomamente passando dalla stazione stessa o mettendosi in contatto con la rete attraverso la pagina facebook.

[audio:2017-12-21-1-radionotav.mp3]
scarica prima parte

[audio:2017-12-21-2-radionotav.mp3]
scarica seconda parte

Solidarietà dal basso verso i migranti in Valsusa – Radioblackout

Rilanciamo le interviste fatte da Radioblackout a Luchino, nostro redattore, e a Davide

“Essendo sempre più difficile passare in Francia da Ventimiglia, da mesi è aumentato il numero dei migranti che tentano di attraversare il confine italo francese passando dalla Val Susa. Con l’aumento del freddo il viaggio è sempre più precario e pericoloso, perciò alcuni compagni in Alta Val Susa si stanno organizzando per offrire loro assistenza e solidarietà.
Nel frattempo la direzione di Trenitalia col solito cinismo aziendale per alcuni giorni ha fatto chiudere le sale d’aspetto delle stazioni di Oulx e Bardonecchia, per evitare assembramenti, prima che la Prefettura ordinasse di fare marcia indietro.”

Ascolta i contributi direttamente da Radio Blackout

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