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movimento no tav e lotta all’alta velocità

Tutte le tag no tav si riferiscono ad articoli pertinenti la lotta contro il treno veloce, in Valsusa, in Italia o altrove. Troverai informazioni di attualità, approfondimenti tecnici, iniziative di lotta e tutto quanto riguarda l’alta velocità ferroviaria sulla tratta Torino Lione/Lyon. Troverai  approfondimenti sulle altre tratte AV ma soprattutto sui cantieri in Val Susa a cominciare da quello della Clarea, a Chiomonte (TO).

Il movimento No Tav è attivo dai primi anni novanta, quando ha cominciato un immenso lavoro di informazione. Ha raggiunto considerevoli dimensioni e si è opposto alla linea Torino Lyon utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione.  Negli anni ha alternato l’informazione casa per casa e paese per paese allo sciopero, alla creazione di liste civiche no tav, alle “barricate di carta” con un’opposizione fino all’ultimo cavillo su progetti e delibere, alla lotta popolare e alle grandi manifestazioni, con una presenza assidua sul territorio e nei “presidi”, con l’impedimento fisico dei sondaggi propedeutici, con l’attacco diretto alle strutture e ai mezzi dei vari cantieri.

delegazione no tav dai paesi baschi

delegazione no tav dai paesi baschi

La situazione del movimento contro il tav nei paesi baschi: nuovi progetti e nuove mobilitazioni

In visita in Val di Susa in occasione del festival alta felicità, una delegazione no tav dai paesi baschi è venuta in studio per parlare dei nuovi progetti di collegamento tra la Navarra, la Y basca e le altre regioni.
Un po’ di storia del movimento, lo stato dei lavori, le varie alternative.

Le mobilitazioni a venire in un quadro politico molto differente da qualche anno fa.

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mini tav

mini tav maxi balle

Cos’è la “mini tav”? Chi e perché la propone?

Per “mini tav” si intende la proposta salviniana (ma non è una novità) di realizzare il tunnel di base senza la stazione internazionale di Susa e senza il tunnel Avigliana-Rivoli. Cioè l’opera intera (il tunnel) con qualche dettaglio in meno.

Quale è la proposta alternativa di alcune amministrazioni locali?

L’amministrazione di Venaus ha proposto alle amministrazioni della Valle e ai ministeri competenti lo scavo di un secondo tunnel ferroviario del Frejus. Un raddoppiamento della linea storica, con una tratta ipotetica tra l’Alta Valle e Modane.  Idea che non viene dal coordinamento dei comitati, dal movimento, ma da alcuni amministratori. E’ stata accolta dal vicesegretario all’economia, la 5 stelle Laura Castelli.

Perché la proposta ha riscosso attenzione da giornali e politici?

Questa proposta, del tutto politica ma senza basi tecniche, non interessa ai fautori dell’opera, che non hanno nessun interesse per un’opera di pochi chilometri. Dall’altra, non interessa neanche al movimento no tav, che si è sempre schierato per l’opzione zero: no a nuovi tunnel (dannosi per la salute, il problema amianto rimane), sì alla messa in sicurezza del vecchio tunnel (già avvenuta ma migliorabile), ripensare il modello di sviluppo che abbisogna di infrastrutture sempre più grande e veloci.
Interessa invece al partito di governo 5 stelle. Internamente per questioni di equilibri loro, e come governo per trafficare e dar l’impressione che qualcosa stanno facendo. Finirà in nulla, finché, come per Tap e trivelle, potranno dire “ormai è troppo tardi”.

Opzione zero

Il movimento no tav rimane sulla posizione dell’opzione zero. Per quanto sia possibile, e si deve, migliorare la sicurezza del tunnel esistente, questa proposta serve solo a dare l’impressione che il movimento no tav   sia disposto a cedere, e passare dal no tav al come tav. Ovviamente non è così.

Nel movimento ormai non si mormora più, e anche se ormai la frittata è fatta, molti riconoscono che non solo non ci sono governi amici, ma neanche partiti amici. E che con il decreto sicurezza, bis e non bis, sarà più oneroso riprendere la lotta e bloccare i cantieri. Ma questa sarà la strada: lotta alla inevitabile apertura dei cantieri, presto o tardi. Con buona pace di chi ha creduto nei 5 stelle.

Appalti e cantieri

Sia detto con le dovute precauzioni, il cronoprogramma dovrebbe essere questo: inizio settembre partenza degli appalti. Dodici mesi per assegnare i lavori. Settembre 2020 partenza cantieri. Ma non si escludono colpi di mano precedenti, spianamenti di aree e opere propedeutiche. I piani regolatori di comuni sedicenti no tav lo permettono già, d’altra parte.

 

 

giovedì 11 aprile: trasmissione completa

No tav e lavoro: 1 maggio, Taranto e l’Ilva. Divieto prefettizia di accesso alla Clarea, valutazione del corteo di Roma. Iniziative a Meana e Cels ricordando “la battaglia della ferrovia” del 1943 e via crucis notturna in Clarea

La trasmissione completa di giovedì 11 aprile. Il tema del lavoro irrompe nel dibattito. Mentre i sindacati padronali manifestano con le madamine “sì tav subito”, un altro operaio muore nei cantieri del terzo valico.

I ragazzi del friday4future stanno di qua o di là? In vista della loro prima assemblea nazionale li abbiamo visti sia a roma nella marcia contro il clima e le grandi opere, sia a Torino con le “madamine”.

Mentre a Torino insieme al 1 maggio, dove tradizionalmente i sindacati padronali vengono contestati, i lavoratori atipici si organizzano autonomamente: “da soli vince il padrone“.

Intanto il nuovo questore, parlando di anni 70, ordine pubblico e inspiegabili solidarietà, appoggia una nuova ordinanza prefettizia di divieto di transito in Clarea dalle 20 alle 7 fino al 30 settembre. Ma domani ci sarà la prima iniziativa a infrangerla: la via crucis organizzata dai Cattolici per la vita della Valle.

Sarà invece dai Martinetti di S. Giorio fino a Meana la passeggiata sui luoghi della “battaglia della ferrovia” che nel ’43-’44 vide compiersi numerosi atti di sabotaggio alla linea ferroviaria utilizzata dai Nazi-Fascisti. Il libro che narra queste vicende, sarà presentato presso l’Associazione Clapìe a Cels giovedì 18 aprile

manifestazione di interesse

Tav sì o no?

Lo faranno? Appunti sulle mosse del governo.

Settimane di notizie sui giornali e dichiarazioni contraddittorie non aiutano a chiarire quale sia l’effettiva portata delle decisioni del governo. Ma nel dubbio, tutto va avanti, anche se più lentamente

Carte e cartacce: la manifestazione di interesse

A livello tecnico, l’iter è stato rallentato, ma ha continuato il suo corso. Le speranze nel governo 5 stelle si sono rivelate mal riposte. Ma come spesso in politica, per non perdere la poltrona cercano di dare un colpo al cerchio e uno alla botte…. che però continua a rotolare.

Così è da leggersi la manifestazione di interesse per il tunnel di base. Ribadiamo che neanche un metro di tunnel di base è stato scavato, ma tutto è pronto perché si inizi. L’iter procedurale è quello classico degli appalti pubblici. Vero è che la manifestazione di interesse prevede la possibilità di non dar luogo a procedere all’opera senza penali, ma servono condizioni politiche che se non ci sono ora, difficilmente ci saranno fra sei mesi. In più, ciò che ora poteva essere bloccato dal ministero, sembrerebbe che poi dovrà essere votato dal parlamento (dove non c’è e non ci sarò una maggioranza no tav), e convalidato anche dal governo francese

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Rinvio appalti del tunnel di base, area archeologica, manifestazione a Monginevro, scuola Diaz

giovedì 21, il podcast della trasmissione

[audio:2019-02-21-radionotav.mp3]

scarica rinvio appalti

Telt e il rinvio appalti per il tunnel di base

Telt rimanda di un mese l’annuncio dei bandi di gara d’appalto per il tunnel di base. Il ministero ipotizza danni erariali in caso contrario, ma nel frattempo ci saranno le europee. Calendarizzata alla camera la discussione di revisione integrale del progetto: avranno i 5 stelle la capacità di fare ciò che finora non hanno fatto? E perché  non hanno toccato il cda di Telt, come invece hanno fatto per altri enti? Ne parliamo al telefono con Max, di Tg Vallesusa.

Avanà, non c’è divieto ma la digos scalpita

ieri tradizionale pranzo no tav a Chiomonte, che si è spinto fino alla Maddalena. Dopo una passeggiata nella zona archeologica, le forze dell’ordine vagheggiano di una misteriosa ordinanza che però non esiste, e trattengono a lungo i liberi passeggiatori…

Monginevro

Contro il colonialismo e le sue frontiere. In risposta all’appello giunto da Bayona, un appuntamento alla frontiera locale per dire no al colonialismo, alle frontiere, allo sfruttamento.

Diaz

Anche questa settimana ascoltiamo il racconto di un compagno che ha subito “un pò di scuola Diaz” sulla sua pelle. Ieri presidi in molte città italiane sotto le sedi della Lega, che ha invocato attraverso un suo rappresentante la cura alla Diaz contro chi si oppone ad arresti, sgomberi, decreto sicurezza… insomma all’operato del governo e dei suoi  rappresentanti locali.

 

Tav, costi-benefici: un’analisi di Mario Cavargna, Pro Natura Piemonte

“Molti dubbi sorgono dall’analisi tecnica, fatta da persone oneste e indipendenti dai partiti. Probabilmente l’analisi ha avuto un mandato piuttosto circoscritto e nonostante abbia molti meriti, molti costi non sono stati contemplati, a partire dai costi sulla salute, i più facili da contabilizzare”
I 5 stelle hanno massacrato tutti i movimenti a cui avevano fatto promesse, sul tav sembrerebbe vogliano arroccarsi.”

Ma il vero trucco è contenuto nel secondo dossier, quello giuridico, che lascia aperte le porte alla resa non essendo chiaro e definitivo riguardo possibili “penali”. Che non esistono, o meglio non esiste nessun accordo specifico in materia. Il fatto però che non abbiamo voluto seguire nessuna delle indicazioni dei tecnici espressi dal Movimento No Tav, dà l’impressione che i 5 stelle abbiano già svenduto anche i no tav, ma vogliono salvarsi la faccia dando la responsabilità a Salvini o ai trattati.

[audio:2019-02-14-cavargna-acb.mp3]

scarica analisi costi-benefici di M. Cavargna

Costi-Benefici e stato di polizia

costi-benefici

scuola Diaz… Torino

[audio:2019-02-14-radionotav-1.mp3]

scarica prima parte costi-benefici e stato di polizia

[audio:2019-02-14-radionotav2.mp3]

scarica seconda parte costi-benefici e stato di polizia

Analisi costi-benefici: pronta la scappatoia sul retro

La costi-benefici non è poi così negativa, perchè non contempla molte cose. Ma soprattutto, come farà questo governo a bloccare l’opera, visto che i 5 stelle non hanno i numeri? E come faranno a salvare la faccia? Un’analisi di Mario Cavargna, Presidente di Pro Natura Piemonte

Sembrerebbe infatti che la scappatoia non sia nell’analisi costi-benefici, ma nel secondo dossier tecnico-giuridico. Un dossier che lascia molti dubbi e volutamente non affronta come dovrebbe la questione delle presunte penali. Penali che non sarebbero dovute, come previsto dai regolamenti sugli appalti, insieme ai finanziamenti europei che, se non utilizzati non vengono erogati, ma se sono stati spesi non vanno resi.

“I 5 stelle ci hanno già venduto”

Anche i più fiduciosi nel partito pentastellato si aspettano sorprese a questo punto. Di Maio mette le mani avanti, lasciando intendere che l’accordo con Salvini prevedeva lo stop alla tav… Ma c’è o non c’è uno scambio?

Il movimento no tav è contro al supertreno né qui né altrove, né ora né mai. Continuerà a battersi contro le grandi opere, tutte le grandi opere, anche quelle che il governo 5 stelle- Lega ha portato avanti. Continuerà la sua opposizione come sempre, con tutti i mezzi finora utilizzati, dalle barricate di carta a quelle vere, dalla resistenza passiva al sabotaggio.

Stato di polizia: tutti in riga!

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costi benefici

Costi benefici, elezioni, pacchetto sicurezza, maraud, Zerinthia…

Giovedì 10 gennaio

novità della settimana

Consegnata la “costi benefici”: il governo attende e il movimento spera… ma se non lo fermiamo noi chi lo fermerà?

La copertina dell’analisi tecnica è finita, ora il ministero si inventa le valutazioni giuridiche sulle penali e gli appalti.

I 5 stelle non hanno la forza per bloccare il Tav, né quella per rompere con la Lega.

Ma quello che ci preoccupa è la “speranza” che ancora troppi no tav ripongono nella sempre più lontana possibilità che il governo faccia “almeno qualcosa”.

Se il tav, è vero, ufficialmente sarà fermato da un qualche decreto, saranno i no tav a costringerli a farlo. Oppure non lo faranno, aspetteranno, aspetteranno…. E noi aspetteremo, buoni buoni…

Attendismi

la valutazione giuridica non è la prima scusa attendista del governo Lega- 5 stelle. Già con la non nomina, ma anche la non sospensione- dell’osservatorio Torino Lione, si è dimostrata l’inconsistenza a 5 stelle. Il commissario del sì, in mancanza di indicazioni ministeriali, continua a fare il suo lavoro seppure decaduto, a promuovere incontri, a blandire ulteriori gruppi di interesse o settori sociali.

Pacchetto sicurezza

Due le posizioni ufficiali dei contrariati. Una è quella esposta da Plano, sindaco “sni tav” di Susa. Consapevole del terreno perso, da vecchio democristiano cerca il consenso di tutti: il decreto sicurezza è sbagliato ma lo rispetteremo.

L’altra è quella dei promotori del corteo che ci sarà verso fine mese in bassa valle. Sempre contro il decreto sicurezza, perché i fondi destinati all’integrazione dei “migrantizzati” (a proposito, avete chiesto a qualche “migrante” se si definisce migrante?) non vadano alla cosiddetta “emergenza sicurezza”.

Proponiamo una terza via: anziché integrare qualcuno in questo sistema di sfruttamento e distruzione, perché non cambiarlo?

Elezioni in vista

Tutto questo gioca anche sul tavolo delle ormai prossime elezioni. Riunioni e riunioncine, più o meno trasversali e segrete, tutti scaldano i motori e giocano alle alleanze, cercando di rubarsi e i giocatori della partita, anche nel campo del no al supertreno.

Tutto si tramuta e si traveste, tutto vale. A tutti fanno gola le migliaia di manifestanti sì tav o no tav di Torino.

Per quanto riguarda l’altra parte, il nostro Chiampa pure si dà da fare. Se Giachino era dietro alla piazza sì tav di due mesi fa, ora anche lui non vuole perdere il treno. E così medita alle prossime regionali di presentarsi come lista civica e far finta che non è del PD (ultimamente porta male).

Farfalle in volo ed estensione del cantiere

Fallisce l’idea di “attaccare” la costruzione del Tav per la distruzione dell’habitat della Zerinthia, la rara farfalla che si riproduce nei boschi della Clarea. Telt si rifà un’immagine verde, lanciando una campagna di greenwashing e facendosene salvatrice. Ma per salvarla, occorre proteggere il suo areale…recintandolo!

Sono partite pochi giorni fa delle ambigue lettere di “simil” esproprio per ragioni studio e salvaguardia del lepidottero. Ma guarda caso l’area coincide con quella degli espropri per il cantiere…

Cesana e i bob, ancora!

La pista di bob di cortina è vecchia di 70 anni e andrebbe rifatta. Ecco che si rifanno vivi da Cesana, “offrendosi” per mettere a disposizione la propria. Costerebbe “solo” quilche milioncino! A proporre è la camera di commercio, notoriamente interessata al risparmio pubblico, non agli interessi privati di qualche investitore, sia chiaro…

Maraud e solidari contro le frontiere

Oggi al tribunale a Gap, nuovo processo per due altri “maraud”, solidali che prestano aiuto a chi passa la frontiera senza autorizzazione. Condanne a 3 e $ mesi, una terza persona multata per 1500 euro

Ieri l’appuntamento era sulla frontiera del Monginevro, per far conoscere il lavoro e le motivazioni della presenza solidale, ed oggi alle 8:30 davanti al tribunale per sostenere i due arrestati, chiedere il rilascio e denunciare le violenze polizesche.

A giovedì prossimo!

 

8 dicembre

tra 8 dicembre e pacchetto sicurezza

[audio:2018-11-29-radionotav.mp3]

scarica 8 dicembre

Mentre in Francia la “gente” è stufa di lavorare per rimanere povera, qui si chiede ancora “lavoro”… Sì ma lavoro per che cosa?

Sempre in vista dell’8 dicembre, giornata internazionale contro le grandi opere inutili e imposte, e per la difesa del pianeta, siamo andati a toccare e ritoccare alcuni punti.

Corporazioni, industriali e padronato vario non vogliono perdere il grande affare del tav. Si giustificano dicendo che c’è bisogno di lavoro. Ma se, come abbiamo sempre detto, c’è lavoro e lavoro, e non tutto è giustificabile, noi aggiungiamo: ma a cosa serve un lavoro se poi, comunque non basta per vivere, come in Francia stanno dicendo i gilè gialli?

E a chi lavora, non suona strano che di colpo tutti i padroni, seduti nei loro begli uffici, si preoccupino di noi?

Approvazione del decreto Salvini

Niente paura, cari no tav, adesso il blocco stradale sarà duramente represso, ma, ve lo assicuriamo, la prossima volta staremo  noi 5 stelle davanti le barricate. Grazie per averci votato, noi sì che facciamo i vostri interessi, ricordatevene la prossima volta!

Intellettuali

Siamo in Italia, dove lo status di intellettuale mette al riparo da ogni cosa. Ce ne stiamo qui, nel nostro limbo, senza prendere parte a queste quisquilie che agitano il popolino. Noi abbiamo editori, tv e giornali a cui rendere conto… il tav non è affar nostro… Al massimo verremo a qualche festival!

Donne no tav

Oggi conferenza stampa delle donne no tav, per lanciare il corteo dell’8 ma anche per rispondere a chi, pattinando nella sinistra istituzionale in cerca di voti, ha incontrato le sinistre padrone “sì tav”. Non basta essere donne se ce la si fa con padroni e i loro interessi. In tempi di quote rosa ricordiamo che non basta essere donna per distinguersi dal sistema patriarcale…

In vista dell’8 dicembre. Riflessioni su tav, no tav e movimento


A giovedì prossimo!

 

sì tav

In vista dell’8 dicembre. Riflessioni su tav, no tav e movimento

Sì tav: quante cose da dire! E il movimento no tav che fa?
La trasmissione del 22 novembre in podcast
[audio:2018-11-22-radionotav.mp3]

scarica in vista dell’8 dicembre

Sì tav, lavoro e rendita

La manifestazione del 10 Novembre in piazza castello a Torino dice sì tav e sì lavoro. Ma le cosiddette “madamin” sono tutte manager in carriera, legate a precisi gruppi di interesse. Si è parlato tanto del ritorno della borghesia, e le organizzatrici della manifestazioni lo rivendicano. Gente capace, secondo loro, di “una sana laboriosità, unita a libera iniziativa e competenze specifiche”. Sono “coloro che possiedono i mezzi di produzione”. Tutta lì la differenza. Se vuoi puoi, ma solo se “hai”. Se “non hai”, niente “libera iniziativa”, niente “competenze specifiche”, niente rendita. Vendi le tue ore per pochi spiccioli, paga rendite immobiliari a banche e proprietari di case ed edifici.

Classe dirigente

Forse a preoccuparsi tanto è una “classe dirigente” (mai termine fu più appropriato) che finalmente ha trovato chi incolpare della perdita di controllo sui processi economici. Povera piccola borghesia proprietaria sabauda. Ha venduto tutte le proprietà e mantenuto solo dei “miseri” brand (e di questo si occupano le nostre manager con i loro brand identity, brand strategy, copywriting, verbal identity, brand strategy design e via fuffonando), per scaricare sulle classi “senza libera iniziativa” e “senza specifiche competenze” il tracollo delle loro aziende. Ricordiamolo: a fine anni ’90, venduti i macchinari per la produzione all’estero e trasformate le imprese in “real estate”, i cari imprenditori hanno trasformato i capannoni in cubature immobiliari vendute, grazie alle banche, alle classi popolari, agli inferiori (quelli che non avendo i mezzi di produzione, non possono permettersi la “libera iniziativa” prerogativa dei “borghesi”). Poi la bolla immobiliare è finita, loro si son tenuti i soldi e gli altri i mutui. O gli immobili che però adesso valgono la metà.

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