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aggiornamento sulle ipotesi di allargamento del cantiere

Riproponiamo un riassunto aggiornato sull’ipotesi di allargamento lato Giaglione del cantiere di Chiomonte
  1. Secondo il D.L. del 20 luglio 2018 , n. 95 «alla luce della tempistica dell’attuale iter autorizzativo e di appalto, l’area industriale TELT potrà prevedibilmente avviarsi a partire dalla seconda metà del 2020» (art 123);
  2. Andranno creati dei corridoi ecologici (cioè tagliate strisce di bosco) per permettere alla farfalla Zerynthia di migrare verso altre aree della Val Clarea;
  3. Essendo state censite altre popolazioni di Zerynthia nei pressi della Clarea, l’espansione del cantiere è possibile.
  4. la data di scadenza dell‘autorizzazione regionale per la posa della passerella sul Clarea, emessa il 15/10/2018 dovrebbe essere scaduta intorno al 28/10/2018 (12 mesi dal recepimento);
  5. A fine 2019 verrà finanziato dall’EU il 40% delle spese per i tunnel geognostici finora realizzati (finanziamento a consuntivo di soldi già spesi). Improbabile però che vengano realizzate altre opere per essere inserite nelle spese;
  6. gli espropri non sono cominciati, anzi non tutti i proprietari hanno ricevuto la richiesta di cessione bonaria, che li precede;
  7. ad oggi non sono segnalati movimenti di truppe o di cantiere
  8. per quanto riguarda gli operai, non si parla di assunzioni prima di due-tre mesi;
  9. l’allargamento deve avvalersi della passerella pronta al lato del Clarea, ma per posarla è obbligatoria la presenza di una enorme GRU fissa che al momento non è presente sul luogo;
  10. le massicciate dove deve poggiare la passerella vanno alzate e eseguite altre opere idrauliche sull’alveo Clarea;
Però da tenere in conto:
  1. non sarebbe la prima volta che anticipano il posizionamento di reti all’esproprio legale
  2. truppe ed operai si possono muovere all’ultimo e con discrezione
  3. l’allargamento è affidato a un consorzio di imprese capeggiato da F2 che lo possono realizzare con i propri operai
  4. Visti i tempi di taglio alberi e di riproduzione della Zerynthia, per primavera queste opere dovrebbero essere terminate

Per quanto noto al momento ogni ipotesi di allargamento dovrebbe, il condizionale è sempre d’obbligo, rimandarsi a dopo la fine dell’anno 2019.

Diretta dalla Piazza di Salbertrand

In diretta dalla piazza di Salbertrand

Radionotav racconta i futuri scenari nella piana dell’alta valle della Dora. Progetti, lavori, prospettive, impatto sulla vita e sulla salute nella trasmissione live dalla piazza di Salbertrand.

Ascolta la prima parte

[audio:2019-08-22-salbertrand.mp3]

scarica dalla piazza di Salbertrand

qui invece trovi la seconda

[audio:2019-08-22-salbertrand2.mp3]

scarica dalla piazza di Salbertrand seconda parte

Emergenza allargamento cantiere: pronte nuove reti e jersey

AGGIORNAMENTO: APPUNTAMENTO ALLE 21:00 ALLA TETTOIA DI GIAGLIONE

qui potete vedere il ponte pronto per la posa sul Clarea

allargamento cantiere - ponte sul Clarea
allargamento cantiere – ponte sul Clarea

Dagli assidui frequentatori della Clarea la foto delle nuove reti. Pronto l’allargamento cantiere verso Giaglione.
Montate le griglie al di sopra dei jersey. pronti i rotoli di concertina.
L’allargamento è è realizzato da F2 di Susa.

giovedì 23 agosto, riassunto della trasmissione

ciao!

Oggi giovedì 23 agosto non abbiamo trasmesso, per problemi con la bobina di radioblackout.org
Lasciamo però un breve riassunto delle tematiche di attualità che abbiamo preparato
Resoconto dal coordinamento dei comitati

Iieri a S. Didero il movimento no tav si è riunito. Il progetto esecutivo dell’allargamento del cantiere è stato approvato. Appalto e affido dell’opera sono già stati fatti e i lavori di ampliamento potrebbero cominciare in ogni momento. Telt aspetterà un momento politico più favorevole, dove la copertura politica sarà totale o, come molti si aspettano, cercherà di forzare i tempi mettendo tutti davanti al fatto compiuto, fronte al quale è difficile tornare indietro?

Si è parlato molto del lunghissimo elenco di interventi che il governo 5 stelle avrebbe già potuto fare, dalla destituzione del commissario di governo Foietta, alla sostituzione dell’intero cda italiano di Telt  a cominciare da Virano ad altre più banali questioni. Forse la “fuga di notizie” di coloro che avevano creduto in qualche segno meno ostile da parte del partito a cinque stelle non è poi giunta male. E’ forse il caso di aumentare la pressione, o forse come altri credono, c’è ancora la possibilità di avere degli interlocutori attenti? Per il momento non sembrano esserci.

Il movimento quindi rimanderà la propria azione ad una manifestazione autunnale, ma dove? In valle, a Torino o altrove?
E fronte ai fatti di Genova, come può cambiare la narrazione del movimento, visti anche i goffi tentativi di accollare al fronte dei vari NO le responsabilità dell’accaduto, ad un presunto blocco di ogni intervento migliorativo?

L’allargamento

Nel frattempo, che si farà in Clarea? Torneremo a farci vedere e sentire sul lato di Giaglione, di fronte alla presente minaccia di estensione di altri 4 ettari? Parliamo di 90 milioni d’euro per la creazione del nuovo, stupidissimo svincolo. Non bruscolini, ma soldi che fanno gola sia a Sitaf che a F2 srl (gli imprenditori segusini del movimento terra Ferrua Michele e Paolo) .https://www.autistici.org/pannello/logout

Per l’allargamento sembra davvero tutto pronto, e lo confermerebbero l’arrivo in cantiere di pali e reti per nuove recinzioni.

Tutta la documentazione è rintracciabile qui.

Il link vi porta al sito del ministero. La quantità di materiale è però impressionante, e speriamo settimana prossima di riuscire a farne un sunto.

Gronda autostradale di Genova dopo il crollo del ponte Morandi

Come dicevamo non sono mancati i tentativi di affibbiare all’opposizione alla gronda le responsabilità di Autostrade sul crollo del ponte. Vi forniamo allora un documento, Considerazioni sulla gronda dopo il Morandi, che chiarisce invece come anche la costruzione dellla gronda non avrebbe per niente modificato il carico sul viadotto, che non sarebbe stato né chiuso, né sostituito, né alleviato di carico pesante.

 

A giovedì prossimo!

“In che mani ci siamo messi! 16 agosto, il podcast

La trasmissione intera del 16 Agosto, comodamente riascoltabile in podcast!
“In che mani ci siamo messi”

Oggi 16 Agosto abbiamo parlato delle dichiarazioni di Alberto Perino trapelate alla stampa. In una mail interna dei comitati no tav, si parla delle promesse dei 5 stelle non realizzate dal governo. Mentre sulla gazzetta ufficiale vengono pubblicate le prescrizioni Cipe che autorizzano l’inizio dei lavori del cantiere di base a Chiomonte. Ancora una volta “non ci sono governi amici”.

No tap nonostante tutto

Abbiamo poi parlato della manifestazione No Tap a S. Foca in salento. Anche qui problemi per i 5 stelle che vedono allontanato dal corteo il senatore pentastellato Lello Ciampolillo. “Siamo stanchi delle promesse” sembra essere lo spirito di tanti No tap.

Genova, viadotto Morandi

Un piccolo approfondimento sul crollo  del viadotto della A10, il più trafficato e sempre in aumento dal 1967, quando fu costruito. Il pensiero va alla Gronda, il sistema autostradale aggiuntivo che dovrebbe salvare Genova dal traffico. Il costruendo sistema di tunnel tangenziali alla città avrebbe buttato tutto il flusso aggiuntivo all’ingresso del ponte. Ancora una volta, queste opere di interconnessione non eliminano il traffico ma lo generano. Per non parlare di Tav e di terzo valico, che con le autostrade devono essere connesse per spostare le merci sui camion a portarle alla destinazione finale. Lo ricordiamo: anche qui i 5 stelle sono stati contestati duramente dagli attivisti del terzo valico. Stelle cadenti?

[audio:2018-08-16-radionotav.mp3]

scarica 16 Agosto, il podcast

podcast del 18 gennaio

La registrazione dell’ultima trasmissione nel podcast del 18 gennaio

Contenuti:

ZAD di notre Dame de Landes: è vittoria contro l’aeroporto

Il governo francese ha deciso che il progetto di aeroporto sarà definitivamente abbandonato. Vittoria storica del movimento: lettura del loro comunicato e aggiornamento sulla situazione attuale. Il governo come contropartita chiede la liberazione immediata dell’accesso alla “zona da difendere” e pone l’ultimatum del 30 marzo per l’evacuazione della zona, dopodiché avverrà lo sgombero di forza. Approfondimento sulla questione delle terre, della loro redistribuzione, del futuro della zad, dei suoi insediamenti e progetti. Per ora l’appuntamento è per il 10 febbraio.

vetrine

Quelli che pretendono di costruire il Tav in questo momento non stanno scavando. Piuttosto si adoperano in innumerevoli iniziative sul territorio per comprarsi l’appoggio di differenti settori della valle.
Dopo la bonifica con cane anti-esplosivi, conferenza di servizi a Torino, in vista degli ultimi passaggi per l’approvazione della variante di progetto. Presenti Regione, Città metropolitana, Unione dei comuni, funzionari vari. Salbertrand ha portato varie lamentele sulla custodia dell’area da bonificare che gli è stata affidata nei pressi della stazione. Mancano i soldi…
a fare la ricognizione sull’area, la ditta del Sindaco di Gravere Nurisso.

Chiomonte: a nome del comune parla, al solito, Imprend’Oc. L’associazione di commercianti chiede soldi per valorizzare il patrimonio edilizio da destinare agli operai Tav.
Venaus chiede l’interramento del cavidotto che dovrebbe passare sul suo territorio.
Non invitati alcuni sindaci interessati dalla variante, in particolare Caprie. Il sindaco che era presente non ha titolo per parlare, perché non invitato.
Numerose le osservazioni, a cominciare dall’illuminazione del cantiere di Salbertrand, presentato come non illuminato. In verità non sarà così quando il sito diventerà di interesse strategico militare.

No TAP, aggiornamento e iniziative a Torino

Rinato il presidio no tap in mezzo agli ulivi, e recapitati altri fogli di via agli attivisti.
Iscritti nel registro degli indagati per truffa i vertici di tap. L’indagine parte dalla denuncia fatta da alcuni sindaci sull’applicazione della direttiva Seveso.
L’opposizione popolare è viva e vegeta, anzi aumenta di numero nonostante l’innalzarsi della repressione.
E’ partita una carovana su tutto il territorio italiano ripercorrendo il tracciato del metanodotto. Il no tap tour terminerà il 27 gennaio a Milano.

Strade insicure e guerra nucleare

Dalla caserma Santa Barbara, a San Siro di Milano, escono migliaia di militari ogni giorno per affiancare la Polizia, con funzioni di ordine pubblico. Durante il presidio di protesta per una volta i militari sono rimasti in caserma. Ma l’obiettivo è denunciare la normalizzazione di questa presenza, mascherata da operazione di sicurezza. La presenza costante di militari in strada serve ad abituare la popolazione a una “normalità” che è tipica delle dittature. Ma l’uso dei militari nelle operazioni civili è sempre più amesso, pensiamo al cantiere tav…
Rilancio della manifestazione nazionale a Ghedi il 20 gennaio, contro la guerra e l’armamento nucleare.

A giovedì prossimo sulle frequenze di radioblackout.org o in podcast!

[audio:2018-01-18-radionotav-registrazione.mp3]
scarica podcast del 18 gennaio

TecNoTavTour: le prossime quattro date

Nelle prossime settimane sono previsti quattro incontri tecnotavtour per approfondire l’impatto della variante di progetto sul territorio:

30 Novembre TecNoTavTour a Mompantero, promuove il Comitato Susa-Mompantero
5 Dicembre Villardora, promuovono Laboratorio Civico e Comitato Valmessa
12 Dicembre Bardonecchia, promuove Pro Natura alta valle
19 Dicembre Gravere, promuove la minoranza consigliare.

Puoi poi ascoltare Elena che presenta le date e descrive il lavoro svolto

[audio:2017-11-22-tecnotavtour-date.mp3]

Per approfondire guarda anche qui: variante di progetto
E per rimanere sempre aggiornato dai un’occhiata alla pagina facebook del gruppo dei Tecnici NO Tav

“sicurezza” in cantiere: studi civili al servizio dei militari. Cos’è il Nitel?

Come abbiamo più volte ricordato, dove e come si devono fare i cantieri per la Torino Lyon non lo decidono gli ingegneri. É nelle stanze dei ministeri che si fanno queste scelte.

Ma non quello delle Infrastrutture: in quello dell’Interno. La gestione militare è quella che primeggia. Ne abbiamo ulteriore conferma in un documento stilato dal Nitel, il consorzio nazionale interuniversitario di studi per logistica e trasporti, che conferma anche la connessione che c’è tra il lavoro delle università e quello militare. Nel documento si studia come difendere un cantiere dall’opposizione popolare che lo avversa. E’ la polizia a richiedere di analizzare le ipotesi di variante in base alle proprie esigenze.

cosa dice lo studio interuniversitario del Nitel

Lo studio è datato 2016, e prende in esame diverse ipotesi di scavo del tunnel di base: scavo da Susa e scavo da Chiomonte con lavorazione del materiale a Susa, a Chiomonte e a Salbertrand. Consigliato è quest’ultimo, esattamente come poi è stato richiesto in variante di progetto. Vediamo perché.

sensibilità e impatto

Innanzitutto lo studio differenzia tra sensibilità e impatto. La sensibilità misura quanto un sito possa essere oggetto di azioni dolose per parte degli oppositori. L’impatto misura le potenziali conseguenze di tali azioni, valutato su quattro aspetti: sulla popolazione, sulle maestranze, sulla continuità operativa e sulle perdite economiche.
L’opzione di scavo da Chiomonte con lavorazione e carico a Salbertrand è considerata la migliore rispetto a una serie di valutazioni di opportunità, con un vantaggio ipotizzato del 5% rispetto le altre. Attenzione però: non si tratta di vantaggio economico. I costi aggiuntivi sono comunque prelevati dai fondi Cipe e, quindi, da una diversa ripartizione dei soldi tra realizzazione dell’opera e le cosiddette “compensazioni”. Ovvero i costi aggiuntivi saranno tolti dai fondi compensativi.

I vantaggi, a detta loro, riguarderebbero un ambiente meno ostile rispetto la popolazione e un minor impatto dei cantieri sul territorio. Lo svantaggio però non è da poco, perché obbliga i devastatori a installare più cantieri contemporanei, oltre a quelli comunque inevitabili della bassa valle. Questo fattore, direttamente legato al controllo e alla difesa dei siti, è quello maggiormente considerato. Comunque, si parla di non prima del 2019 come termine dell’allestimento del cantiere di scavo da Chiomonte e di tre anni dopo l’apertura a San Giuliano di Susa.

Susa o Chiomonte?

Riunire i cantieri a Susa come previsto inizialmente dal progetto definitivo -e quindi doverne difendere uno solo- per loro sarebbe l’opzione migliore (+8%), non fosse per la necessità di un nastro trasportatore fino alla zona di Traduerivi-Coldimosso considerato molto vulnerabile e appetibile dal Movimento come possibile oggetto di sabotaggi. Ricordiamo che fu per bocca di Gemma Amprino, sindaca di Susa, che venne chiesto al Cipe di valutare altra collocazione per il cantiere di base, cosa che venne recepita con la delibera 235. La variante di progetto è la risposta a questa richiesta ma ricordiamo: non è ancora stata approvata, quindi gli scenari possono ancora cambiare. Nello studio del Nitel vi erano originariamente 12 ipotesi, ma ne sono state pubblicate solo 4.

La trappola della Clarea

Riguardo l’apertura a Susa, che verrebbe così posticipata a tre anni dopo l’inizio dello scavo, Nitel parla chiaro: il movimento sembra passare una fase di minore forza, e andarlo a sobillare con un cantiere sotto il naso non è il caso. Meglio cercare una soluzione stile Clarea, appartata e difendibile, lontana dagli occhi dei più. Lì si può continuare a tenere in scacco il Movimento controllando la sua azione, sia militarmente che mediaticamente. Non manca, ovviamente, la distinzione tra il movimento popolare ben radicato nella popolazione e le frange che utilizzerebbero il movimento a propri fini, anche distanti dalle rivendicazioni del movimento stesso.
Riguardo Salbertrand invece, si dichiara che è l’amministrazione a proporsi volontariamente quale candidata ad accogliere un cantiere per la lavorazione dei conci. Continua la lettura di “sicurezza” in cantiere: studi civili al servizio dei militari. Cos’è il Nitel?

Consiglio comunale aperto ad Oulx: osservazioni alla variante TAV dell’unione dei comuni

Stasera sarà possibile partecipare al consiglio comunale aperto ad Oulx sul tema variante di progetto

L’unione dei comuni ha presentato delle osservazioni abbastanza critiche alla variante di progetto. Un po’ per non perdere la faccia davanti agli elettori (molto critico col progetto è Chiomonte, il principale alleato dell’opera), un po’ perché ora si accorgono che il tav impatterà anche col loro territorio (ma non erano i no tav ad essere ammalati di Nimby?), gli amministratori d’alta valle si muovono. Ed aprono le porte anche ai no tav, pur con le solite ambiguità. Il consiglio comunale di stasera prevede l’intervento di alcuni consulenti tecnici no tav, invitati formalmente dalla minoranza. É poi però lo stesso sindaco ad inviare messaggini qua e là per invitare alla partecipazione no tav da tutta la valle. Forse un passo in avanti, anche se possiamo dire alle amministrazioni che salvare capre e cavoli non è possibile. Pensavano forse di potersi non schierare, ed avere i benefici (?) del tav senza avere l’opera in casa? Proprio perché sono stati buoni buoni (ah, l’ordine pubblico…) ora scelgono l’alta valle come teatro per i nuovi cantieri…

Ora tutti corrono ai ripari: ma non è che ci saranno ripercussioni sul turismo? Strade intasate o bloccate? Problemi idrogeologici? Cantieri? Emissioni e smaltimento, materiali pericolosi?
E la stazione internazionale di Susa, al posto della fermata locale del TGV?

Si apre una nuova fase in alta valle: si chiama “cantieri TAV”, e non dite che non ve l’avevamo detto…

senti l’intervento di Renato sul consiglio comunale aperto ad Oulx: l’appuntamento è per oggi venerfdì 6 ottobre presso il comune di Oulx, dalle ore 20:30. La discussione dei punti legati alle osservazioni inizierà circa mezz’ora dopo.

 

[audio:2017-10-05-consiglio-aperto-oulx.mp3]

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