I risultati di una ricerca a più mani, a cura di Alessandro Senaldi e con il supporto dell’Associazione Bianca Guidetti Serra dimostra come la repressione giudiziaria del movimento Notav abbia lavorato ad alta velocità. Udienze velocizzate, rapporti Digos copiaincollati senza filtro, utilizzo a man bassa del concorso morale e delle misure cautelari: il pool costituito da Caselli si è dato un gran daffare per reprimere il movimento.