Oggi in diretta dalla Clarea, dai terreni su cui si prepara l’allargamento del cantiere
Diretta dalla Clarea vista cantiere – Podcast audio più sotto. Cantiere vuoto e fermo, tranne che per le forze dell’ordine che hanno ci hanno ascoltato da dietro i microfoni, privilegio di pochi!
Dovuta a qualche difficoltà tecnica di copertura, la prima parte di trasmissione è stata davvero inascoltabile, per il piacere delle vostre orecchie. Abbiate comprensione, trasmettevamo in presa diretta in esterno tra autostrada e tentativi di identificazione su un tavolino traballante. Grazie comunque a chi ha sostenuto l’impresa!
Riproponiamo per l’ascolto solo l’ultima parte della trasmissione, che non ha avuto grandi problemi. In ogni caso, la trasmissione sul luogo ha avuto un buon effetto, mobilitando parecchi cellerini e digos, con buona partecipazione via telefono di tanti ascoltatori (anche per segnalare le disfunzioni audio). Ci scusiamo di nuovo per l’ascolto poco radiofonico ma crediamo che ne valeva comunque la pena.
[audio:2018-09-27-radionotav.mp3]scarica diretta dalla Clarea
Come al solito, proponiamo un piccolo riassunto del programma, ripromettendoci di tornare presto sul posto
allargamento:
Abbiamo rifatto un punto sulla situazione tecnica e politica dell’allargamento. Da parte del governo, è chiara la “strategia” dilatoria del partito 5 stelle, che evidentemente non ha forza o volontà di fare alcunché, mentre la controparte favorevole fa pressing accelerando sui lavori.
Proprio oggi abbiamo avuto la fortuna di intercettare i dipendenti di una ditta, Gaia srl, intenta in un “monitoraggio ambientale” sui pesci del Clarea. Si aggiunge al lungo elenco di imprese che partecipano ai lavori.
Una buona sintesi l’ha dato il Comitato no tav Torino con un articolo nominato “ricostruzione del braccio di ferro”.
repressione e tribunali
Abbiamo citato le esorbitanti richieste di pena per 17 persone presenti il 28 giugno 2015 alla marcia Exilles-Clarea, bloccata e gasata dalla polizia. Ricordiamo che per quella vicenda, diverse persone imputate si rifiutarono di seguire le imposizioni del tribunale di Torino, con due evasioni e un rifiuto dell’obbligo di firma e suoi aggravamenti.
Per due di questi imputati il pm Antonio Rinaudo ha chiesto 7 anni, 8 mesi e 15 giorni, e per altri pene di poco inferiori.
Inevitabile è stato poi parlare del nuovo decreto sicurezza, in particolare dell’aggravamento delle occupazioni di edifici, infrastrutture o terreni. Come al solito sotto alla dicitura di lotta alla mafia e al terrorismo si portano avanti la controrivoluzione preventiva, andando ad attaccare una delle poche armi ancora in uso sia ai movimenti sociali, sia ai lavoratori in lotta che ai tanti che non hanno casa o non vogliono assoggettarsi alla rendita pagando cari affitti.
grandi opere e infrastrutture
Qualche digressione sul ponte Morandi. Se la discussione è “meglio la gestione pubblica di quella privata”, noi diciamo: meglio i cda per dare poltrone ai trombati della politica o i cda per dare soldi ai privati?
saluti
Un ricordo e un saluto va a Ugo Berga, partigiano e no tav, che aveva partecipato all’azione di sabotaggio del ponte ferroviario dell’Arnodera. Fatto saltare con l’esplosivo, aveva dato un grande contributo allo scenario di guerra del dicembre 1943.ù
Altro ricordo che ci sentiamo di fare è agli attivisti della foresta di Ambach, dove durante lo sgombero è morto un attivista precipitando da un’altezza sugli alberi di venti metri. L’audio è di @radioondadurto.
appuntamenti
per chiudere, un lunghissimo elenco di appuntamenti, anche su scala nazionale.
A giovedì prossimo!
radionotav