Già da ieri abbiamo la notizia che Luca, detenuto alle Vallette, abbia ricevuto l’ordine di traduzione per scontare la pena ai domiciliari, cose che però non è ancora avvenuta. Non sappiamo se il ritardo sia dovuto a Telecom, società che ha l’appalto per il sistema di controllo telematico, oppure al rifiuto di Luca di mettere il braccialetto.
Il braccialetto elettronico è un sistema di controllo degli spostamenti del detenuto che comunica tramite router con le centrali di polizia, carabinieri e finanza. Comunica l’effrazione del dispositivo, l’allontanamento dall’abitazione e localizza l’apparato tramite gps. Il suo utilizzo è sperimentale e non molto diffuso (qualche centinaio in tutta Italia). Per protestare contro il suo utilizzo, l’appuntamento come sempre è per un presidio rumoroso davanti la caserma dei carabinieri di Susa, domani venerdì 10 febbraio.
Per chiedere più informazioni è possibile contattare la centrale operativa Telecom allo 0633219964. Fate sentire la vostra voce!
AGGIORNAMENTO: Luca è si trova dalla sera del 10 a casa, senza braccialetto, pare perché la Telecom non ne abbia disponibili al momento. Sempre secondo quanto dettogli, l’applicazione del dispositivo è prevista dalla legge in quanto recidivo. Sarebbero quindi in attesa che se ne “liberi” uno per poi applicarlo, dopo un sopralluogo della Telecom. Cercheremo di saperne di più e con più certezza.