El Salvador, approvato il divieto di sfruttamento, estrazione e lavorazione mineraria

Presente in studio Mariateresa, recentemente tornata dal Salvador con l’associazione Lisangà. Ci racconta la recente approvazione di una legge che blocca lo sfruttamento delle miniere di metalli, in particolare d’oro, nel sottosuolo del paese devastato anche dal punto di vista idrico. E’ stato vietato anche l’uso dei metalli pesanti utilizzati durante la lavorazione.
La lotta contro le miniere ha radice nelle comunità locali che subiscono le conseguenze della lavorazione sulle terre e sulle acque. L’opposizione nasce proprio dall’impedire fisicamente l’accesso ai cantieri di operai e ingegneri.
L’opposizione alle miniere è riuscita nel tempo a costruire una “mesa nacional” coinvolgendo tutti i settori sociali inclusa la chiesa cattolica. La legge è stata approvata col consenso di tutti i partiti sotto il governo del fmln, fronte guerrigliero divenuto partito nel 1992

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corrispondenze no tap

Al telefono con noi una voce dal presidio no tap ci aggiorna sugli ultimi sviluppi, finita la “tregua” ossia la riorganizzazione di chi cerca, con le false promesse e le forze dell’ordine, di forzare i blocchi e continuare i lavori

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barricatetap

recensione e repressione: Roberta Chiroli, Ora e sempre No tav

Sandro Moiso di Carmilla on line recensisce per noi il testo di Roberta Chiroli “ora e sempre no tav”. L’autrice è stata condannata in tribunale per avere responsabilità morale nella lotta come emerge dalla sua tesi di laurea poi divenuta libro.
In aggiunta, Sandro offre una riflessione sulla sempre maggiore importanza delle lotte territoriali rispetto alle grandi chiamate nazionali, come si vede anche per il no tap o per la zad di Notre Dame des Landes, dove si creano comunità che si pongono fuori e oltre a questa società, rifiutando di essere governate e prendendo in mano le proprie vite

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chiroli

a fianco di chi lotta: in visita al presidio no tap

Visita della delegazione no tav a Santa Foca, sul luogo dove un presidio impedisce l’accesso agli scavatori per l’espianto degli ulivi. Qui dovrebbe essere costruita una prima parte dele opere legate al tap. Tra promesse e menzogne, i no tav consigliano di ben guardarsi dalle parole della controparte. Se con un sotterfugio gli operai del cantiere cercano di “mettere in sicurezza” l’area cicondandola con recinzioni, nella notte i cugini salentini di Giacu le sistemano a dovere. Senti la testimonianza di Franco di Giaglione:

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nuovo nato alla zad di nddl: si chiama notav!

E’ nato in questi giorni il secondo vitello nella fattoria di S. Jean du Tertre, ed è stato chiamato No Tav dai contadini che, nonostante l’esproprio sia già stato fatto, continuano a resistere sul posto.

Aspettando le elezioni, dopo le quali riprenderanno i tentativi di sgombero dei contadini e degli abitanti che popolano la Zona da Difendere, zadisti, paysans e comitati locali continuano a costruire la vita futura su questi terreni, con l’aiuto dei gruppi di solidarietà di tutta Francia. No all’aeroporto!

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A seguire un messaggio dalla zad alla Valsusa che ci aggiorna sulla situazione attuale in attesa delle elezioni:

Veniamo da una fase, quella di quest’autunno, che abbiamo chiamato “scongiurare la minaccia”, perché è stata una vittoria, ma senza battaglia sul campo: non sono venuti a sgomberare la Zad. Non sono venuti perché hanno visto la forza che c’era e c’è qui. Prima la grande manifestazione dell’8 Ottobre a cui ha partecipato una vostra delegazione, dopo, visto che il primo ministro diceva ogni settimana che voleva sgomberare la Zad, tutta la gente del movimento che era perennemente mobilitata. I contadini della regione hanno portato con i trattori il materiale per le barricate, ad ogni incrocio c’erano rotoballe di paglia, pali della corrente, ecc. C’erano anche tutti i comitati di sostegno che si organizzavano per bloccare tutta la regione: strade, ponti, la città di Nantes, e per venire qui in caso di sgombero. Ogni comitato aveva “adottato” un incrocio della Zad da tenere fronte alla polizia.
Anche gli abitanti e la gente intorno alla Zad sono stati all’erta tutta la notte da ottobre fino alla fine di novembre. Anche i giovani delle “notti in piedi” che si erano battuti contro la legge sul lavoro erano pronti a fare casino nelle città. Durante questo periodo, abbiamo visto la vastità del movimento contro l’aeroporto: dai medici che si sono organizzati per curare i feriti in caso di sgombero ai sindacati (dell’impresa costruttrice e di quella che gestisce il vecchio aeroporto) che hanno dato il loro sostegno dicendo “non siamo mercenari, non andremo a costruire quest’opera”
Davanti a tutto ciò il governo non ha sgomberato, ma mai ha detto “rinunciamo a farlo”, e il primo ministro si è dimesso per presentarsi alle elezioni. Dunque quest’inverno sapevamo di poter stare tranquilli fino a giugno. Allora abbiamo fatto come al solito: abbiamo fatto guardando al futuro.
Abbiamo costruito un grande faro alto venti metri (beh, siamo a un passo dall’Atlantico..), con una biblioteca e punto di accoglienza. Poi, quest’estate, ci sarà il campeggio con la costruzione della capanna internazionale, che verrà costruita da una brigata di solidarietà internazionale di baschi per essere a disposizione di tutte le lotte (sarà anche vostra, speriamo sarete qui ad aiutarci!). Aspettiamo per questa estate il nuovo rischio di sgombero post-elettorale ed allora faremo una chiamata di sostegno generale.

A presto!
Contro l’aeroporto, il tav e il loro mondo!

serata di presentazione e finanziamento per radio notav

Martedì 4 aprile presso La Credenza di Bussoleno dalle ore 19.00, RADIO NOTAV si presenta agli ascoltatori con un aperitivo di finanziamento. Accompagneranno il buffet preparato dai redattori le letture recitate tratte da “La nella valle” di Sandro Moiso.
Abbiamo in previsione di rinnovare le strumentazioni e quindi partecipate per condividere le emozioni di questo progetto di comunicazione in salsa valsusina.

Ascolta la nuova sigla in anteprima

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no tap melendugno

no tap né qui né altrove

In questi giorni la resistenza ai primi lavori per la realizzazione dell’oleodotto transadriatico TAP

La mano delle forze dell’ordine chiarisce cosa significa “garantire la legalità” ma il variegato movimento no tap allestisce un presidio permanente per impedire l’espianto degli ulivi previo ai lavori di scavo

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