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legalizzati i captatori informatici

Dallo studio mobile in quel di Venaus gli Espertoni della settimana ci hanno spiegato che stamattina sono state approvate in parlamento delle modifiche al codica penale che includono la legalizzazione dei captatori informatici, dei Virus di Stato utilizzati per infettare e utilizzare da remoto cellulari, computer e apparecchi vari. Come saranno usati, da chi e in che caso? come al solito con ampia discrezionalità ed eccezioni, incluso terrorismo e associazione a delinquere, capi d’accusa comunemente usati contro noi tutti. Una nuova frontiera del controllo e della repressione, uno strumento in più di polizia e magistratura per costruire castelli in aria, inchieste e dispensare anni di carcere. Per discutere di questo e altro, vi invitiamo a raggiungere l’hackmeeting a Venaus, dove venerdì alle 16 si parlerà dei “virus di Stato”. Un piccolo approfondimento a caldo:

[audio:2017-06-15-captatori-informatici.mp3]
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Il programma dell’hackmeeting lo trovate qui

blu no tav imbrattamento

Bocciati in educazione artistica

Blu e il movimento no tav ritoccano il murale alla centrale di  Chiomonte

 

Sono tre anni che esponiamo le nostre opere al cantiere TAV di Chiomonte, ma i nostri esigenti critici non si accontentano mai… dopo una severa bocciatura del Tribunale di Torino per imbrattamento aggravato, visto che non è stato apprezzato tentiamo un esame di riparazione al murale che abbiamo dipinto insieme l’anno scorso, speriamo di non essere rimandati a settembre…

imbrattamento

Il murale al cancello del cantiere di Chiomonte denuncia una cosa semplice, basta guardarlo: Il TAV, come molte altre “grandi opere”, si fa per interessi economici, a costo di piegare sotto di sé persone, paesi, boschi e montagne.

Mentre nel cantiere viene ultimato il primo tunnel esplorativo, il territorio viene devastato con scavi, detriti e passaggio di camion, chi ci vive viene esposto al rischio amianto e al rumore, mentre vengono espropriate case e terreni per riversare milioni di metri cubi di cemento e altri residui di lavorazione, le autorità ci condannano per imbrattamento.

03 01 02

Quello che è sotto gli occhi di tutti, non vogliono che venga rappresentato.

Coloro che ci condannano per l’imbrattamento di un muro a ridosso di un checkpoint militare, sono coloro che lucrano sulla devastazione del territorio.

Compromettono la vita futura di tutti noi, ma si definiscono “il progresso”. Prosciugano l’acqua e devastano i terreni coltivati, ma con ipotetiche compensazioni dicono di “valorizzare il territorio”. Trasformano i vigneti in discariche, ma “promuovono” i vini locali.

Credono che grazie al denaro abbiano il potere di modificare la realtà e vorrebbero farsi dipingere come paladini di un futuro prospero.

Ma non è così che noi li vediamo, il loro vero volto è quello disegnato su quei muri

murale-blu-centrale

prima e dopo

Se vuoi sostenere il Movimento No Tav per questa e per le altre migliaia di denunce e condanne, supporta la cassa di resistenza

Per le puntate precedenti clicca qui, qui e qui

il territorio è di chi lo vive

L’appropriazione del territorio, la sua trasfigurazione ad opera di investimenti economici coinvolge i quartieri, le città e i paesi, non importa si parli di nuove infrastrutture o di immobili “di pregio”. Tutto ciò che circonda l’investimento in nuove cubature di cemento viene trasformato: nell’uso, nel costo, nel suo controllo. Ad uno svincolo autostradale, un aeroporto o una stazione dell’alta velocità si associano nuove figure, non certo coloro che ci vivevano ma nuove figure imprenditoriali, di servizi o di turismo. Così le vecchie fasce di popolazione vengono espulse e nuovi attori si insediano su aree che cambiano il loro destino. Che sia la stazione internazionale di Susa o, come nella vicenda che riportiamo, di un nuovo edificio direzionale poco cambia. A partire da una cena in strada, perché lo spazio urbano non diventi prerogativa di ristorantini e bar di lusso sorvegliati da qualche guardia privata, due riflessioni fatte in redazione non riuscendo a contattare gli ideatori dell’iniziativa

[audio:2017-06-08-cena-lavazza.mp3]
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controculture digitali a Venaus

Hackmeeting è l’incontro annuale delle controculture digitali: cosa ha da dire ai comuni mortali questo nome che sembra riservato ad esperti informatici? Cosa dobbiamo sapere delle nuove tecnologie e cosa esse sanno già di noi? Come usarle al meglio e come difenderci quando sono usate contro di noi?
“hacker” è solo colui che riesce a penetrare in misteriosi sistemi informatici o anche chi si arrangia ad aggiustare una lavatrice fatta per non essere riparata? perché all’hackmeeting ci sono laboratori su come fare il formaggio o altre cose tenute da valligiani?
Queste e altre le domande che abbiamo posto all’espertone presente in studio…

[audio:2017-06-08-hackmeet.mp3]
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Chiomonte: la situazione al cancello di via Avanà

Dallo sgombero della Libera Repubblica ad oggi non è mai mancata una presenza al cancello della Centrale idroelettrica di Chiomonte, che negli anni è andata cambiando. Ad oggi è possibile percorrere via dell’Avanà di giorno previo presentazione di un documento, di notte la strada è interdetta e il cancello chiuso. Ogni mercoledì ci si trova per mangiare insieme sui terreni collettivi della Colombera, per viverli e mantenerli, in un luogo incantevole a fianco del cantiere distruttore. Il venerdì sera invece il cancello è chiuso, e tra un bicchiere e una partita a bocce, si tira sempre un pò la corda con le forze dell’ordine poste a presidio.
Ascolta gli aggiornamenti:

[audio:2017-06-08-aggiornamento-cancelli-mercu-venere.mp3]
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festa di radioblackout: tale radio, tale musica

Alla festa di radioblackout, in via Cigna 211 il 9,10,11 giugno non troverete la solita musica che va per la maggiore nei circuiti commerciali, ma una scelta precisa che cerca prima di tutto un’idea condivisa con chi viene a suonare: quella che non tutto è merce, che suonare qua o là non è uguale. Per sostenere radioblackout, radio di lotta e movimento, autogestita, senza pubblicità né editori appuntamento da venerdì allo spazio 211 a Torino

[audio:2017-06-08-rbo-scelte-musica-festa.mp3]
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trasmissione di giovedì 8 giugno

il podcast di questa settimana!
abbiamo parlato di:
#privatizzazione degli spazi ed uso sociale, riqualificazione urbana, controllo e paura. A partire da una cena in strada a Torino fino alla Colombera, Chiomonte, Valsusa la sottrazione di porzioni di territorio per uso speculativo e la nostra possibile resistenza.
#serata/concerto a Susa aspettando l’Alta Felicità: dove, perché e come ritrovare gli artisti che si sono esibiti nell’edizione passata
#presentazione del libro “banditi dell’Alta Felicità” che sarà presentato il 16 giugno, a Bussoleno, in apertura della manifestazione “Una montagna di libri”
#collegamento telefonico: la situazione ai cancelli della centrale a Chiomonte tutti i mercoledì (pranzo in Colombera, sui terreni collettivi no tav) e i venerdì sera, quando il cancello è chiuso.
#festa di radioblackout 9/10/11 giugno spazio 211 in via Cigna a Torino: così la radio, così le bands! I perché di scelte musicali diverse e non commerciali, per una radio di lotta e autogestita. La “spiega” a cura dei migliori anchormans della radio

[audio:2017-06-08-radionotav-registrazione.mp3]
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“Siamo tutti la stessa tribù umana” -aggiornato

ripubblichiamo questo post con l’audio funzionante, scusate l’errore

“Essere Guaranì Kaiowa significa appartenere a un territorio specifico e soprattutto essere interlocutore dei guardiani delle risorse naturali, significa essere un guerriero che lotta indefessamente per il pezzo di terra dove sono sepolti i suoi antenati.
Perché quando finirà la foresta, quando le macchine minerarie divoratrici avranno consumato le viscere della terra il cielo cadrà inesorabilmente sopra tutti i viventi”.
E’ iniziata una nuova fase che i Guaranì Kaiowa chiamano “la fine del tempo-spazio del buen vivir” per cui analogamente a quello che è successo alla superficie della terra al tempo delle origini
anche quella attuale sarà inesorabilmente distrutta e purificata.
“Nella gioventù che sta crescendo adesso ci sono molti nuovi guerrieri, è importante che ci siano perché non dureremo per molto […] finché non resti un solo indio Guaranì Kaiowa, noi lotteremo”

Ascolta la registrazione:

[audio:GuaraniKaiowa.4aprile2017.0.MONTAGGIO.mp3]
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Ládio Veron, Avã Taperendi, “cacique” (leader) della comunità Takuara, nello stato Brasiliano del Mato Grosso do Sul, è uno dei portavoce della Atí-Guaçú – l´assemblea generale del popolo Guaraní-Kaiowá – è stato in Europa per denunciare le violenze subite dalle popolazioni indigene e cercare solidarietà e alleati internazionali nella lotta in difesa dell´ambiente e dei diritti dei popoli. La registrazione è stata effettuata presso la Fondazione Lelio Basso a Roma, 4 aprile 2017.