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Zad, zone à defendre di Notre Dame de Landes

la zad  è una occupazione di 1600 ettari di terreni agricoli sul luogo dove è previsto, dagli anni ’70, un aeroporto intercontinentale. Il movimento è molto composito e vede la presenza di agricoltori, abitanti locali, occupanti venuti da vicino e da lontano. tutti sono giunti rispondendo alla chiamata ad occupare le terre fatta dai collettivi di agricoltori. La “zone à defendre” gode anche del sostegno di moltissimi comitati di difesa in tutta Francia.

In questa sezione troverai interviste al movimento di difesa, approfondimenti sul suo funzionamento e sulle sue proposte. Inoltre troverai iniziative, aggiornamenti, appelli e messaggi della Zad al Movimento no tav. Abbiamo poi intervistato molti degli abitanti chiedendo loro come si è strutturato il movimento a distanza di qualche anno dal tentativo fallito di sgombero.

Zad: la situazione con il nuovo governo

Abbiamo intervistato Camille, un occupante della Zad di Notre Dame des Landes. La priorità del nuovo governo Macron è far passare per decreto i comma della legge sul lavoro che non sono passati l’anno scorso grazie alle forti mobilitazioni che ci sono state in tutta Francia. Questo fa slittare la questione Zad a dopo il 1° dicembre, quando una commissione tecnica nominata dal governo dovrà dare iul proprio chiaro giudizio sulla questione aeroporto sì – aeroporto no. Cosa succederà allora? come potrebbero cambiare equilibri e alleanze?

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Avremo modo di approfondire tutto ciò sabato 1 alla festa No tav di Almese, dove saranno presenti alcuni militanti della Zone à Defendre

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pronti a difendere la zad?

In questa audio-intervista, una delle tante, tantissime cose che in un territorio liberato si ha l’agio di sperimentare, ovvero delle “gare di orientamento” in preparazione alla difesa fisica del posto. E allora su e giù per i campi, per prendere confidenza col territorio, misurarsi coi propri limiti e paure, imparare ad avere confidenza dell’altro e prendersene cura, saper usare un walkie talkie o un C.B, chiamare l’équipe medica o quella legale, sapere cosa fare in caso di fermo o di arresto, trovare il modo di resistere con metodi diversi senza mettere in pericolo se stessi o gli altri, fare una barricata o bloccare una strada… insieme, da soli, per gruppi o coppie, ma con un unico obiettivo: difendere la zad!

[audio:course-orientation-finito.mp3]
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nuovo nato alla zad di nddl: si chiama notav!

E’ nato in questi giorni il secondo vitello nella fattoria di S. Jean du Tertre, ed è stato chiamato No Tav dai contadini che, nonostante l’esproprio sia già stato fatto, continuano a resistere sul posto.

Aspettando le elezioni, dopo le quali riprenderanno i tentativi di sgombero dei contadini e degli abitanti che popolano la Zona da Difendere, zadisti, paysans e comitati locali continuano a costruire la vita futura su questi terreni, con l’aiuto dei gruppi di solidarietà di tutta Francia. No all’aeroporto!

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A seguire un messaggio dalla zad alla Valsusa che ci aggiorna sulla situazione attuale in attesa delle elezioni:

Veniamo da una fase, quella di quest’autunno, che abbiamo chiamato “scongiurare la minaccia”, perché è stata una vittoria, ma senza battaglia sul campo: non sono venuti a sgomberare la Zad. Non sono venuti perché hanno visto la forza che c’era e c’è qui. Prima la grande manifestazione dell’8 Ottobre a cui ha partecipato una vostra delegazione, dopo, visto che il primo ministro diceva ogni settimana che voleva sgomberare la Zad, tutta la gente del movimento che era perennemente mobilitata. I contadini della regione hanno portato con i trattori il materiale per le barricate, ad ogni incrocio c’erano rotoballe di paglia, pali della corrente, ecc. C’erano anche tutti i comitati di sostegno che si organizzavano per bloccare tutta la regione: strade, ponti, la città di Nantes, e per venire qui in caso di sgombero. Ogni comitato aveva “adottato” un incrocio della Zad da tenere fronte alla polizia.
Anche gli abitanti e la gente intorno alla Zad sono stati all’erta tutta la notte da ottobre fino alla fine di novembre. Anche i giovani delle “notti in piedi” che si erano battuti contro la legge sul lavoro erano pronti a fare casino nelle città. Durante questo periodo, abbiamo visto la vastità del movimento contro l’aeroporto: dai medici che si sono organizzati per curare i feriti in caso di sgombero ai sindacati (dell’impresa costruttrice e di quella che gestisce il vecchio aeroporto) che hanno dato il loro sostegno dicendo “non siamo mercenari, non andremo a costruire quest’opera”
Davanti a tutto ciò il governo non ha sgomberato, ma mai ha detto “rinunciamo a farlo”, e il primo ministro si è dimesso per presentarsi alle elezioni. Dunque quest’inverno sapevamo di poter stare tranquilli fino a giugno. Allora abbiamo fatto come al solito: abbiamo fatto guardando al futuro.
Abbiamo costruito un grande faro alto venti metri (beh, siamo a un passo dall’Atlantico..), con una biblioteca e punto di accoglienza. Poi, quest’estate, ci sarà il campeggio con la costruzione della capanna internazionale, che verrà costruita da una brigata di solidarietà internazionale di baschi per essere a disposizione di tutte le lotte (sarà anche vostra, speriamo sarete qui ad aiutarci!). Aspettiamo per questa estate il nuovo rischio di sgombero post-elettorale ed allora faremo una chiamata di sostegno generale.

A presto!
Contro l’aeroporto, il tav e il loro mondo!