le trivelle di Di Maio

Le trivelle di Di Maio – trasmissione di giovedì 11 Ottobre

11 ottobre: le trivelle di Di Maio, blocco dei vignaioli a Chiomonte, sgombero rifugio di Claviere, nuovi “avvisi orali”, Rivalta e l’osservatorio, zona rossa navigante e convegno No tap, terzo valico, sabotaggi antinucleare…
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Blocco dei vignaioli

Il sindaco di Chiomonte cerca una mediazione: “Entrano solo i vignaioli, non i no tav” “Ma siamo tutti no tav!”. I funzionari si appellano alla redivive “liste” già dimenticate dal precedente sindaco, su chi sarebbe autorizzato a violare l’ordinanza prefettizia (?). Ma lo sblocco arrivato due ore dopo non è la fine: altri blocchi alla maddalena, a camion ormai carico, improbabili spalettamenti di trattori, ulteriori identificazioni e provocazioni… Insomma i nostri laureatissimi disfunzionari accusano la figura e si sfogano come possono.

Chez jesus

Così finisce l’esperienza di occupazione del sottochiesa di Claviere, punto di riferimento di chi cerca di attraversare il sacro confine della patria. La marea sovranista e nazionalista monta con ampia base sociale, grazie a un governo sventuratamente molto votato dal movimento no tav stesso. Collegamento telefonico con uno dei solidali presenti ieri allo sgombero. Bisognerà comunque ripartire e organizzarsi per i mesi a venire. Il generale inverno è alle porte.

Avvisi orali

insieme ai fogli di via sono giunti altri avvisi orali, che aprono le porte alla sorveglianza speciale (qui il caso di Chiara), con annessi e connessi compreso il ritiro della patente (qui trovate la descrizione delle prescrizioni). Gravoso strumento giudiziario che ritorno ciclicamente dal passato. Approfondimenti riguardo no tav e dintorni alla tag sorveglianza speciale

Le trivelle di Di Maio

Il ministro dello sviluppo si è recato in Basilicata per sostenere la propria parte politica in vista delle elezioni regionali. Ha affermato che non firmerà più autorizzazioni alle trivellazioni finché i soldi andranno fuori dalla Basilicata e non sarà tutelato il diritto alla salute. Insomma, sfruttatori sì, ma locali, e con garanzia di non nuocere alla salute…suvvia Luigi…ci sembra di averle già sentite. Altro che governo del cambiamento!

Reazioni, ovviamente, del coordinamento nazionale no triv:

“TRADIMENTO A 5 STELLE, PER DI MAIO IN BASILICATA SI POSSONO AUTORIZZARE NUOVE TRIVELLE a condizione che le royalties non vadano altrove e che sia garantito il diritto alla salute (!!!)”

No Tap

Il 5/7 Ottobre 2018 c’è stato un Forum internazionale a Borgagne: “Policing extractivism: security, accumulation, pacification. Vivere e studiare i conflitti in difesa della terra”

Appropriazione privata delle risorse naturali, condizionamento della democrazia a favore degli interessi delle multinazionali, controllo dello spazio pubblico, attraverso forza e repressione. Sono i meccanismi alla base dell’estrattivismo, pratica globale di sfruttamento dei territori, oggetto dei tre giorni di incontri e convegni nell’oratorio di Sant’Antonio di Borgagne, luogo fortemente simbolico in quanto direttamente coinvolto nella questione Tap.

Purtroppo il collegamento telefonico è saltato per cause tecniche. Ci troneremo.

Sempre in tema No Tap, è partita la nave che dovrà stendere il gasdotto sul fondo dell’adriatico, con zona rossa navigante intorno. E’ stata fatta una manifestazione alla capitaneria di porto.

No tav Rivalta

Il Sindaco continua a partecipare e a legittimare l’osservatorio, che promuove la distruzione della collina morenica. Poi però dichiara che “tanto non si farà”. Capre e cavoli? Approfondimento qui

No Terzo Valico

Manifestazione con blocco del cantiere per la discarica di Sezzadio. Mobilitazione e sciopero Fillea Cgil (edili) timorosiche il terzo valico sia bocciato dallo studio costi-benefici.

Sabotaggio antinucleare in Francia

Nella notte fra venerdì e sabato danneggiata la sede dell’agenzia Ingérop. Il ruolo di Ingérop é stato messo in luce dal blog lesmonstresdecigeo.noblogs.org. L’azione è stata rivendicata in solidarietà alla lotta di Bure, co0ntro l’interramento di scorie nucleari, e aquella della foresta di Hambach, dove durante lo sgombero è morto un attivista.

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