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Mica trasmissione del 19 aprile

trasmissione del 19 aprile, il podcast

La trasmissione del 19 aprile in podcast

Zad: il giorno dopo il fallito dialogo con la prefettura. Il movimento, che non aveva riposto fiducia in questo incontro, sta discutendo sul cosa fare e come affrontare le forze di polizia che ancora più duramente assalteranno la zad dal 24 aprile in poi. Ne abbiamo anche parlato con Max, presente in studio. Appena tornato dalla zad, ci racconta dell’intervento militare dei gendarmi e l’impressionante livello di violenza da loro esercitato.

Qui lo scambio di battute con Camille, dalla ZAd di Notre Dame de Landes
[audio:2018-04-19-Camille-post-mediation.mp3]

scarica al telefono con Camille

Ci siamo poi collegati con il Salento,  per parlare di lotta notap. I lavori si sono ampliati a varie altre località. Nel bloccare i lavori, c’è stato un primo arresto a cui il movimento ha reagito con maturità e solidarietà. Saverio, anarchico, spesso impegnato nelle lotte, anche quelle che non sempre riscontrano l’appoggio dei grandi numeri, ha ricevuto l’affetto e la vicinanza di tutti quelli che si battono contro il gasdotto. Non ci sono buoni e cattivi, ma solo persone che si battono, pur con tutte le diversità che ognuno di noi porta con sé, per una causa comune.

Abbiamo infine parlato del corteo popolare che ci sarà il 19 maggio prossimo tra Rosta e Avigliana. La bassa valle potrebbe essere presto investita da nuovi lavori propedeutici al tav e finire per essere una discarica di smarino di rocce verdi. Prevedono la creazione di una finta collina morenica per liberarsi di milioni di metri cubi di rocce potenzialmente cancerogene.

Infine abbiamo sentito Antonio, di Mondeggi – fattoria senza padroni. Ci ha descritto il corteo nazionale di genuino clandestino previsto il 28 aprile, che vede rivendicare l’accesso alla terra, l’autodeterminazione dei territori, la lotta contro la devastazione della terra e delle terre, la svendita dei beni comuni.

Qui di seguito l’audio integrale della trasmissione del 19 aprile
Un saluto a presto!
[audio:2018-04-19-radionotav.mp3]

scarica trasmissione del 19 aprile

trasmissiomne del 19 aprile

panorama della zad durante il tentativo di sgombero

partenza ricostruzione gourbi alla zad

parte ora la manifestazione da Bellevue (nor-ovest) per ricostruire un hangar comunitario sul due volte distrutto Gourbi, sede del non-mercato della zad
centinaia di sostenitori presenti, ancor più quelli che per ora non riescono a filtrare il dispositivo di polizia

l’invito è ad andare a riprendere i famosi 40.000 bastoni lasciati sulla zad nell’ottobre 2016
aggiornato ore 14:50
ascolta max, presente sul posto

[audio:2018-04-15-partenza-ricostr-bellevue.mp3]

scarica zad

comunicato della zad sull'abbandono del progetto da parte del governo

comunicato della zad sull’abbandono del progetto da parte del governo- aggiornato

Pubblichiamo il comunicato comune del movimento anti-aeroporto in seguito alla decisione presa dal governo:

17 gennaio 2018
Questo pomeriggio, il governo ha finalmente annunciato di abbandonare il progetto di aeroporto di Notre-Dame-des-Landes
La dup (dichiarazione di utilità pubblica) non sarà ufficialmente prolungata. Il progetto sarà dunque definitivamente annullato l’8 febbraio
Si tratta assolutamente di una vittora storica fronte a un progetto distruttore di gestione del territorio. Ciò è stato possibile grazie a un movimento di lunga durata tanto determinato quanto variegato.
Oggi vogliamo innazitutto salutare calorosamente tutte quelle e quelli che si sono mobilitati contro questo progetto d’aeroporto nel corso degli ultimi 50 anni.

Per quello che riguarda il futuro della zad, l’insieme del movimento riafferma fin da oggi:
-La necessità per le contadine-i e le-gli abitanti espropriati di recuperare in pieno i loro diritti al più presto.
-Il rifiuto di ogni sgombero di coloro che sono venute-i ad abitare nel bocage negli ultimi anni per difenderlo e che desiderano di continuare a viverci così come di prendersene cura
-La volontà di incaricarsi a lungo termine delle terre della zad da parte del movimento in tutta la sua diversità -contadini, naturalisti, residenti, associazioni, vecchi e nuovi abitanti.
Per metterlo in pratica, avremo bisogno di un congelamento della ridistribuzione istituzionale delle terre. In futuro, questo territorio deve restare uno spazio di sperimentazione sociale, ambientale e agricola.
Per quel che concerne la questione della riapertura della strada dipartimentale D281 (la strada delle “chicanes” n.d.t.), chiusa dai poteri pubblici nel 2013, il movimento stesso si impegna a dare una risposta. La presenza o l’intervento della polizia non farebbe altro che peggiorare la situazione.

Noi desideriamo peraltro, in questa giornata memorabile, mandare un forte messaggio di solidarietà alle altre lotte contro grandi progetti devastatori e per la difesa dei territori minacciati.
Invitiamo a convergere in massa il 10 febbraio sul bocage per festeggiare la fine del progetto d’aeroporto e per continuare la costruzione del futuro della zad.

Acipa, Coordinamento degli oppositori, COPAIn 44, Naturalistes en lutte, abitanti della zad.

Per saperne di più

più informazioni sul sito della zad, che ha anche una pagina in italiano
su radio onda d’urto
e sulla nostra tag zad
e su tg valle susa

comunicato della zad sull'abbandono del progetto

comunicato della zad sull’abbandono del progetto

Breve aggiornamento:

Si prepara ora il seguito della resistenza, quello contro lo sgombero della zad, delle cabannes, dei progetti agricoli “non conformi”. Il futuro della zad è tutto da difendere, contro l’agricoltura industriale, contro la distruzione del bocage per lo sfruttamento intensivo. E ancora perchè le terre siano gestite dal movimento di contadini, occupanti, ecologisti, abitanti e non dalle grosse corporazioni. Il governo ha già fatto convergere su Nantes 7 squadre di effettivi e si prepara allo scontro per sgomberare tutti coloro che “non hanno titolo” per restare. Ma i resistenti, tutti e non solo i contadini, sono comunemente d’accordo perchè gli insediamenti di difesa sorti negli ultimi dieci annirestino dove sono. L’appuntamento è per il 10 febbraio!

zad

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wall susa

Wall Susa e corteo: un audio riassunto

Wall Susa: dopo i tre giorni terminati col corteo…

Dalla nostra inviata specialissima, un resoconto audio della tre giorni di pitture murali (wall susa) e dal corteo. Murales a Chiomonte e in tutta la valle, corteo, riffa e interventi al microfono. Un riassunto di pochi minuti dello spirito di queste giornate.

[audio:wallsusa.mp3]

 

scarica qui

E ancora…

leggi e ascolta l’intervista ad Aladin, uno dei muralisti che hanno partecipato all’evento: arte di strada e potere

oppure guarda la sezione murales

24/9 manifestazione Ancora a Chiomonte

24/9 corteo no tav ancora a Chiomonte

Al telefono con noi Fabrizio che spiega le motivazioni che portano il movimento a organizzare un corteo Ancora a Chiomonte

Dal gruppo di lavoro di Chiomonte sono sorte le riflessioni che vedono il nuovo progetto impattare fortemente sul territorio dell’alta valle. Scavare “ancora a Chiomonte” significa investire il territorio, e non più la sola Clarea, delle varie fasi di lavorazione e immagazzinamento delle rocce di scavo, quelle amiantifere previste dai proponenti comprese. Dopo il trasferimento via camion per strada e autostrada avverrà la creazione dei conci, il vaglio e il carico del materiale sui treni per altre destinazioni. Il corteo coincide con altri avvenimenti: la vendemmia e Wall Susa. Ciò significa che il serpentone per le vie del paese cercherà di spiegare, ancora una volta, le conseguenze dell’opera, a cominciare da Chiomonte. La vendemmia, in corso in questi giorni, sarà occasione per ribadire l’incompatibilità dell’opera e del suo apparato militare con le attività locali. Wall Susa, la tre giorni di arte di strada che impegnerà il fine settimana, terminerà in concomitanza del corteo proprio domenica.

[audio:2017-09-21-ancora-chiomonte.mp3]
scarica qui

 

Sempre sulle libere frequenze di Blackout potete trovare altre interviste realizzate durante la mattinata informativa

testo d’indizione e manifesto del corteo li trovate qui

ancora a Chiomonte

24 settembre corteo “Ancora a Chiomonte”

ANCORA A CHIOMONTE

La recente pubblicazione della variante di progetto in merito allo scavo del tunnel di base transfrontaliero della nuova linea TAV conferma ciò che da tempo si immaginava. Lo scavo della parte italiana della maxi galleria è previsto a partire da Chiomonte. Ciò comporterà l’allargamento dell’attuale cantiere, la costruzione di un nuovo svincolo autostradale e lo scavo di un’altra galleria più grande a fianco del cunicolo esplorativo, realizzato dopo anni di lavoro.

Per i prossimi 15 anni, la vita dei valsusini sarà ostaggio di camion, polveri, Esercito e Polizia.

A Chiomonte hanno pensato di dare avvio ai cantieri del TAV vero e proprio. Tutti insieme, saremo ancora a Chiomonte, uniti per affermare il nostro NO, determinato e incondizionato ad un’opera insensata e sciagurata.

Una grande mangiatoia di denaro pubblico per affaristi senza scrupoli.

Domenica 24 Settembre sfileremo per le strade di Chiomonte per ribadire che impediremo la costruzione del TAV in Val di Susa.

il contesto della manifestazione rappresenterà anche la degna chiusura di WallSusa, una iniziativa che, nei giorni precedenti, vedrà la realizzazione di graffiti e murales per lasciare, ancora a Chiomonte, un altro segno di opposizione a questa Grande Opera Inutile e Imposta

RITROVO ORE 15 STAZIONE FS a CHIOMONTE

 

ancora a chiomonte

ancora a Chiomonte

corteo ancora a Chiomonte

 

ancora a Chiomonte

ancora a chiomonte: corteo per le vie del paese

Il movimento no tav indice una manifestazione per le strade del paese simbolo finora dell’opera

Con la variante del progetto si torna ancora a Chiomonte: ancora perché ancora a Chiomonte saremo con gli occhi fissi sul cantiere, non più esplorativo, provvisorio, ma definitivo e ancora a Chiomonte perché ancora le scelte militari e di difesa dell’ordine pubblico riportano questo fortino ben difeso al centro dei lavori definitivi. Poco importa che sia il peggior luogo dove tentare di scavare un tunnel di 54 chilometri: é il ministero dell’interno che sceglie il campo di battaglia. Se quindi scelgono dove fare l’opera in base alla sua difendibilità, ci chiediamo come pensano di progredire coi lavori già che, a Chiomonte, non hanno lo spazio per farlo. E quindi via al valzer dei camion e dei treni su e giù con lo smarino per la valle. Via a nuovi esprori e al prevedibile diffondersi della contestazione. Via ai luoghi di lavorazione e selezione di materiale (Salbertrand), ai siti di stoccaggio (Caprie), con rischi, e malumori, che non riguardano solo più i no tav. Per quanto vorrebbero nascondersi, dovranno fare i conti di nuovo con un’intera valle, e non col solo cantiere della Clarea.

Serate informative: si aprono scenari in Alta Valle

In queste settimane si sono moltiplicate le serate informative nei vari paesi dell’Alta Valle. Il momento è proficuo per dare voce alle istanze del no, ora che anche le amministrazioni compiacenti cominciano a vedere gli effetti negativi dell’opera, apparsa improvvisamente in Alta Valle. Ad una di queste serate, memorabile il sindaco convinto che il Tav porti lavoro per qualche anno: le infrastrutture favoriscono i gruppi economici capaci di competere sul mercato, non di certo i piccoli paesi, il cui spopolamento è causato da queste opere e dall’assetto dell’economia globale che le richiede. Auguri.

Corteo “ancora a Chiomonte”

Il corteo partirà domenica 24 settembre nei pressi della stazione di Chiomonte, passerà per le vie del paese e dal presidio Gravella, vicino al Cancello della centrale elettrica. Terminerà infine nei pressi dei nuovi murali che saranno dipinti in quei giorni durante l’evento “Wall Susa”. Percorso, parole d’ordine e contenuti della manifestazione saranno presto pubblicati dai canali soliti di movimento, nel frattempo ci saranno ancora alcuni incontri organizzativi per definire meglio i contorni della giornata e dividersi il lavoro.

Ascolta l’intervista a uno dei promotori:

[audio:2017-09-07-ancora-chiomonte.mp3]

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Lettera ai No tav da Maurizio Alfieri, detenuto in lotta

Riceviamo un messaggio da Maurizio Alfieri, detenuto in lotta rimasto per due anni con la censura della posta che gli ha impedito ogni contatto con chi gli era vicino. “quando ero nel carcere milanese di Opera ho preso 15 giorni di isolamento per sventolare il foulard no tav, in solidarietà a voi che manifestavate”. Questo è quello che ci racconta ora che è stato trasferito e, per il momento, può comunicare con l’esterno.

qui la lettura del suo messaggio:

[audio:2017-05-25-maurizio-alfieri.mp3]
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