Luca ai domiciliari, con il braccialetto elettronico

Abbiamo sentito Luca, trasferito ai domiciliari in attesa del braccialetto elettronico.

Ci ha raccontato uno spaccato del tempo passato alle Vallette e l’installazione del sistema di controllo telematico impostato dai tecnici Telecom. Non essendocene di disponibili, dopo quattro giorni aggiuntivi di carcere è stato messo ai domiciliari in attesa che se ne trovi uno.

[audio:2017-02-16-luca_braccialetto.mp3]
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Aggiornamento: stamattina sono arrivati i tecnici Telecom a casa di Luca per applicare il braccialetto.

Lo abbiamo sentito telefonicamente per farci spiegare meglio.
Nel frattempo, dopo aver individuato nei Carabinieri di Susa i responsabili di questa vendetta infame, segnaliamo la responsabilità tecnica di Telecom nella gestione e applicazione di questo strumento odioso di controllo.
Attualmente ci sono in Italia 2500 persone con il braccialetto elettronico che a breve potranno arrivare fino a 10000.
Per maggiori informazioni sul funzionamento di questo apparecchio e per esprimere il proprio pensiero a riguardo vi segnaliamo il numero di telefono della centrale operativa di Telecom Beti 0633219964 e la mail braccialettoelettronico@pec.telecom.it

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braccialetto elettronico centralina
braccialetto elettronico centralina
braccialetto elettronico
braccialetto elettronico no tav

Esclusivo! Intervista all’agente “Rosalba” di stanza al cantiere di Chiomonte

Esclusivo scoop di radionotav: intervista a «l’agente del masso»

Grazie alla nostra talpa nel cantiere di Chiomonte abbiamo raggiunto l’agente «rosalba» (nome in codice), che ci ha raccontato le sue preoccupazioni dovute alla fine dello scavo del tunnel. Che lavoro gli toccherà dopo? Dopo questo periodo di addestramento, sarà mandato in pericolose missioni all’estero? Cosa si rischia veramente nell’arduo compito di difendere un sasso della Val Clarea? Domande che finalmente trovano una risposta

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Capricchia: resistere al terremoto… e anche agli “aiuti”!

Capricchia, piccolo borgo nei dintorni di Amatrice, vive una situazione singolare. Dopo essere stato colpito dal terremoto, ha visto aumentare i suoi residenti. Questo perché le famiglie che lì vivono hanno deciso di non abbandonare la località come invece richiesto dalle autorità, e di organizzare cucine da campo e ripari, che hanno poi attratto gli abitanti delle frazioni limitrofe. Tutto ciò è stato possibile grazie alla solidarietà diretta di tantissime persone da tutta Italia, remando contro la gestione assistenzialista della protezione civile e dei militari: esemplare il caso di un contadino del luogo che, organizzatosi autonomamente per pulire le strade con il trattore, è stato fermato dalle forze dell’ordine perché non in possesso dei regolari permessi. Un caso evidente che ci dà il quadro dell’intervento statale, volto a svuotare il territorio dai suoi abitanti per affidare gestione dell’emergenza e ricostruzione a grandi ditte appaltatrici e non a ricostruire il tessuto di vita precedente al sisma.

Ci scusiamo ma gli audio di questa settimana non sono disponibili.

Nuova richiesta di sorveglianza speciale

La Questura di Torino ha richiesto una nuova misura di sorveglianza speciale per Giorgio “brescia”, residente a Bussoleno. La domanda chiede 2 anni di sorveglianza con obbligo di residenza senza rientro notturno, ed è stata inoltrata dopo il blocco del sondaggio di Terna, quando Giorgio (già raggiunto da un “avviso orale”) si era arrampicato sul mezzo per fermarne i lavori.
Questo è solo una delle richieste che il tribunale di Torino si troverà a discutere nelle prossime settimane.

richiesto il braccialetto elettronico per Luca, detenuto alle Vallette

Già da ieri abbiamo la notizia che Luca, detenuto alle Vallette, abbia ricevuto l’ordine di traduzione per scontare la pena ai domiciliari, cose che però non è ancora avvenuta. Non sappiamo se il ritardo sia dovuto a Telecom, società che ha l’appalto per il sistema di controllo telematico, oppure al rifiuto di Luca di mettere il braccialetto.
Il braccialetto elettronico è un sistema di controllo degli spostamenti del detenuto che comunica tramite router con le centrali di polizia, carabinieri e finanza. Comunica l’effrazione del dispositivo, l’allontanamento dall’abitazione e localizza l’apparato tramite gps. Il suo utilizzo è sperimentale e non molto diffuso (qualche centinaio in tutta Italia). Per protestare contro il suo utilizzo, l’appuntamento come sempre è per un presidio rumoroso davanti la caserma dei carabinieri di Susa, domani venerdì 10 febbraio.
Per chiedere più informazioni è possibile contattare la centrale operativa Telecom allo 0633219964. Fate sentire la vostra voce!

AGGIORNAMENTO: Luca è si trova dalla sera del 10 a casa, senza braccialetto, pare perché la Telecom non ne abbia disponibili al momento. Sempre secondo quanto dettogli, l’applicazione del dispositivo è prevista dalla legge in quanto recidivo. Sarebbero quindi in attesa che se ne “liberi” uno per poi applicarlo, dopo un sopralluogo della Telecom. Cercheremo di saperne di più e con più certezza.

Sisma in Abruzzo: solo chi ci vive ha cura del territorio

I grandi eventi emergenziali ci hanno abituato alla gestione militare del territorio e della popolazione. Come per una grande opera, come per il sisma a l’Aquila l’intervento governativo è rivolto ad evitare le proteste e a contenere la popolazione e non a favorirne la sicurezza. Nonostante alcune differenze con la gestione “alla Bertolaso”, quella di Errani mira all’abbandono del territorio da parte degli abitanti e punta a una ricostruzione che, se sarà, sarà solo un affare per le grandi imprese costruttrici.
Abbiamo sentito Davide, di Ascoli che oltre ad essere attivo nella solidarietà è un attento conoscitore delle vicende attuali.

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sorveglianza speciale, buone notizie da roma

La sorveglianza speciale é un sistema di controllo antico sempre più richiesto dalle questure di tutta Italia. Indipendente da qualsivoglia reato, si basa sulla persona, sulle sue idee e le sue pratiche. Ne parliamo con un compagno di Roma, dopo che la richiesta di applicazione di sorveglianza che lo riguardava è stata respinta in tribunale.

[audio:2017-02-02-sorveglianza-speciale-roma.mp3]
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Testo della dichiarazione in aula:

“Nel corso degli ultimi anni un numero crescente di donne e uomini attivi nelle lotte sociali è stato proposto per la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Le questure vorrebbero utilizzarla per isolare alcune persone, disperdere alcuni gruppi, fermare alcune lotte.
Si tratta di un vetusto arnese repressivo, che è stato ripescato dagli armadi del regime fascista e che getta un’ombra cupa sul nostro futuro.
Chi tenta di legittimarlo nuovamente, come strumento di oppressione politica, mette a rischio la libertà di tutti e tutte.
Respingere questo tentativo è giusto.
Impedire che l’eccezione diventi norma è possibile.

Sono in quest’aula a testa alta.
La mia è una precisa scelta di vita, come dicono le carte della questura, affinata in venti anni di lotte.
Mi sento in pace con la mia coscienza e fiero della mia scelta.
Respingo con sdegno le accuse di prevaricare la libertà altrui, lucrare sulle attività politiche, utilizzare la violenza per elevare il mio rango.
Chi ha scritto quelle parole mi offende, perché mi raffigura ad immagine di quella parte di società che rifiuto.
Sono solo di fronte alla corte, non di fronte alla vita.
Sono uno dei tanti che l’ingiustizia, lo sfruttamento, l’oppressione li vive sulla pelle.
Sono uno dei tanti che non si sottomette e prova a cambiare questo mondo.
Uno di quelli che non fa finta di niente e non si gira dall’altra parte.
A tutti questi, e a me stesso, farei un torto se non continuassi a dare il mio contributo.

Roma, 30 gennaio 2017

Pier”

dichiarazione pier

b.s.a. aggiornamento sulla situazione in centro italia

Dalle zone colpite dal terremoto e ora anche da un abbondante nevicata alcuni/e compagni/e ci raccontano di una situazione disastrosa dove manca qualsiasi cosa. I soccorsi scarseggiano e mentre l’esercito è impegnato a fare la guardia ad un cantiere Tav, la popolazione civile deve arrangiarsi con le proprie mani. L’esempio di come uno Stato sia completamente impegnato, non per aiutare i propri cittadini ma a difendere la devastazione ambientale e gli sporchi interessi politici mafiosi.
Le Brigate di Solidarietà Attive son presenti ormai da tempo sui luoghi e dei/delle compagni/e ci spiega la situazione.

[audio:2017-01-19-BSA.MP3]
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riflessioni e prospettive per il 2017: assemblea di movimento a San didero

L’anno appena iniziato vedrà alcune novità sul fronte dei lavori per la costruzione del tav. Mentre è all’ultimo kilometro lo scavo del tunnel geognostico, sono stati stanziati i fondi per l’inizio dello scavo della galleria di base (quella principale). Per farlo, sono necessarie nuove aree e infrastrutture, tra cui il nuovo svincolo autostradale a Chiomonte, un deposito e interporto per lo smarino a Salbertrand, lavori sull’area di interconnessione ferroviaria tra Susa e Bussoleno, lo spostamento di autoporto e pista di guida sicura a San Didero e Butigliera, l’eventuale pozzo di ventilazione in Val Clarea. Se ora non possiamo sapere da dove cominceranno, a parte lo svincolo di Chiomonte compreso nell’area di lavoro del cantiere in Clarea, il movimento si pone riflessioni e problemi su come affrontare i prossimi passi. Abbiamo sentito Luca, presente alla discussione.

[audio:2017-01-12-resoconto-s-didero.mp3]
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