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trasmissione di giovedì 28 giugno – il podcast

La trasmissione di questa settimana
Internazionale:

a Bure (Francia), si lotta per impedire la costruzione del deposito nazionale di interramento delle scorie nucleari. Qualche giorno fa arresti, perquisizione e sequestro di materiale, compreso l’arresto di un avvocato degli attivisti e il sequestro di materiale sensibile nel suo studio. Mobilitazione in tutte le città di Francia. Più info su vmc.camp/

Grecia: arrestati otto attivisti NO Tap che si battono sull’altra sponda del mediterraneo, compreso un salentino che appoggiava le proteste portate avanti da agricoltori e amministratori della zona contro i soprusi di una ditta italiana esecutrice di alcuni lavori

Val Susa:

Olimpiadi 2026: Lettera di Mario Cavargna (pronatura Piemonte) che chiarisce gli aspetti economici della Kermesse olimpica.

Iniziativa ieri alla Maddalena di Chiomonte: un gruppo di 70 visitatori solidali hanno percorso l’area archeologica uscendo dal cancello solitamente chiuso verso la Clarea, riuscendo anche a non dover presentare i documenti
Cantiere di Chiomonte: stato dell’arte e problemi tecnici

Bussoleno, colata di fango: leggiamo alcune brevi testimonianze (da Infoaut.org)

Nazionale:

collegamento con uno degli autori di “sul fronte del sisma”, studio collettivo del sul terremoto “di Amatrice”. Nel testo vengono approfonditi innumerevoli aspetti, facendo anche un’analisi sulle differenti forme di gestione governativa dell’emergenza. La gestione post sisma, targata Renzi e non Berlusconi, sembra essere ora “figlia di nessuno”
produzionidalbasso.com/project/sul-fronte-del-sisma-conoscere-per-resistere-nel-dopo-terremoto-dellappennino-centrale/

 

[audio:2018-06-28-Radionotav.mp3]

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Voci dal corteo#4: Brigate di solidarietà attiva

Qual’é la situazione nel “cratere” del sisma in centro italia? Le bsa ci raccontano delle 25 casette sorteggiate a fronte di una situazione di necessità diffusa, la macerie ancora lì, la popolazione deportata negli alberghi della costa, nel tentativo di svuotare questo territorio periferico. Ci parlano anche di autorganizzazione, delle prime reti di reciproco aiuto tra gli abitanti,dell’attivazione di gruppi di acquisto solidale dei prodotti di amatrice e dintorni, del tentativo di mantenere l’unità e la permanenza sul luogo, fatto legato soprattutto all’agricoltura, attività principale della zona. Amatrice 2.0 è l’associazione dei giovani che stanno resistendo sul territorio, presenti al corteo consapevoli che bisogna aiutarsi da soli e non sperare inutilmente negli aiuti di governo. C’è un disegno politico nello svuotamento del territorio, che vale solo quando interessante per la costruzione in cemento (come il ristorante costruito invece delle case, o le scuole in legno costruite dalla regione trentino, che verranno abbattute per far posto a costruzioni in cemento targate Marchionne), o per le zone di interesse turistico (vedesi Norcia), ma non dove c’è una popolazione radicata al territorio e all’agricoltura. Un disegno per nulla diverso a quello delle altre montagne italiane: il terremoto è una manna per accelerare il processo di svuotamento e sfruttamento della montagna. E proprio qui dovrà passare il gasdotto Tap…

[audio:corteo_bsa.mp3]
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Capricchia: resistere al terremoto… e anche agli “aiuti”!

Capricchia, piccolo borgo nei dintorni di Amatrice, vive una situazione singolare. Dopo essere stato colpito dal terremoto, ha visto aumentare i suoi residenti. Questo perché le famiglie che lì vivono hanno deciso di non abbandonare la località come invece richiesto dalle autorità, e di organizzare cucine da campo e ripari, che hanno poi attratto gli abitanti delle frazioni limitrofe. Tutto ciò è stato possibile grazie alla solidarietà diretta di tantissime persone da tutta Italia, remando contro la gestione assistenzialista della protezione civile e dei militari: esemplare il caso di un contadino del luogo che, organizzatosi autonomamente per pulire le strade con il trattore, è stato fermato dalle forze dell’ordine perché non in possesso dei regolari permessi. Un caso evidente che ci dà il quadro dell’intervento statale, volto a svuotare il territorio dai suoi abitanti per affidare gestione dell’emergenza e ricostruzione a grandi ditte appaltatrici e non a ricostruire il tessuto di vita precedente al sisma.

Ci scusiamo ma gli audio di questa settimana non sono disponibili.

Sisma in Abruzzo: solo chi ci vive ha cura del territorio

I grandi eventi emergenziali ci hanno abituato alla gestione militare del territorio e della popolazione. Come per una grande opera, come per il sisma a l’Aquila l’intervento governativo è rivolto ad evitare le proteste e a contenere la popolazione e non a favorirne la sicurezza. Nonostante alcune differenze con la gestione “alla Bertolaso”, quella di Errani mira all’abbandono del territorio da parte degli abitanti e punta a una ricostruzione che, se sarà, sarà solo un affare per le grandi imprese costruttrici.
Abbiamo sentito Davide, di Ascoli che oltre ad essere attivo nella solidarietà è un attento conoscitore delle vicende attuali.

[audio:2017-02-02-davide-ascoli-bsa.mp3]
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b.s.a. aggiornamento sulla situazione in centro italia

Dalle zone colpite dal terremoto e ora anche da un abbondante nevicata alcuni/e compagni/e ci raccontano di una situazione disastrosa dove manca qualsiasi cosa. I soccorsi scarseggiano e mentre l’esercito è impegnato a fare la guardia ad un cantiere Tav, la popolazione civile deve arrangiarsi con le proprie mani. L’esempio di come uno Stato sia completamente impegnato, non per aiutare i propri cittadini ma a difendere la devastazione ambientale e gli sporchi interessi politici mafiosi.
Le Brigate di Solidarietà Attive son presenti ormai da tempo sui luoghi e dei/delle compagni/e ci spiega la situazione.

[audio:2017-01-19-BSA.MP3]
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